Le cose tanto piccole, come una manciata di sogni e fantastiche speranze, lanciate inermi fuori dalla culla dell'animo che le ha sentite ed inventato per loro il viatico del sottile guscio d'amore che le accompagna, periscono talvolta ignorate dal mondo.
Eppure accade, forse per puro caso o forse per divina magia, che alcuna incontri una terra fertile ed un sole caldo e carezzevole fino a germogliarne, fino alla pulsazione vitale che riproduce l'onda di speranza.
Il volo del gabbiano
Semi dispersi al vento
nella rigogliosa
speranza di un pensiero.
Sospensioni d'attesa
galleggiano in aria,
aspirando tumuli
odore acre
di gabbiani rapaci.
Di maestosa bellezza
al dispiegarsi d'ali,
ignora
il pulviscolo dell'aria,
guardingo e candido
il gabbiano.
In picchiata alla preda
mulinelli impazziti
a schizzare lontano
chi affoga e chi langue:
miseri semi al vento.
Poi passa:
polvere iridescente
posa allo scoglio
arido sasso,
umida zolla.
Qualcosa
sempre muore,
seduce il sole
e lo accompagna
al fondo.
Qualcosa fugge
accolto dalla terra,
arbusto tenace
e il gabbiano vi posa
ed ama,
ignorandone il sogno.