Mirko Marsiglia è un cantautore, autore, paroliere, direttore artistico, insegnante di canto moderno e chitarra
classica/acustica , è il presidente e fondatore della Horus Music Academy di Ragusa .Il suo background musicale si rifà ai grandi cantautori italiani che hanno contribuito maggiormente alla crescita culturale di questo paese, da Battiato a Gaber, De Andrè, Vecchioni, De Gregori, Modugno, Fossati e molti altri ancora .
Ogni singolo brano è una storia ispirata e mai lasciata al caso, ogni singolo testo è meditato e punta al messaggio. Il suo genere musicale? Lanciare nella sua musica messaggi di denuncia popolare, storie di vita quotidiana, filosofia, testi storici, sicuramente da inquadrare nell’ambito del cantautorato impegnato, ma con un linguaggio diretto, poco ermetico e sempre studiato. Ogni singola emozione è riportata sul foglio grazie a momenti di profonda introspezione, immedesimamento e ispirazione.
Tra alcuni dei suoi brani da ascoltare ci sono sicuramente :
Quanto vale l’amore
Brano di denuncia sociale, si ispira al susseguirsi dei suicidi cosiddetti di “Stato”, in cui purtroppo a rimetterci sono i contribuenti, vedendo andare in fumo anni e anni di lacrime e sangue in un attimo di follia finanziaria e politica. Il 2015 verrà ricordato come l’anno dei suicidi di Stato. Si divide in due parti e due storie. La prima parla di un imprenditore che decide di mettere la parola fine ai suoi giorni, con una corda intorno al collo al buio di una stanza senz’anima. La seconda storia parla di un piccolo imprenditore artigianale, un calzolaio che decide di togliersi la vita inginocchiandosi sui binari di una stazione e, mentre vedeva il treno arrivare, non riusciva più nemmeno a pregare il suo Dio che lo ha abbandonato, in un attimo scorre la vita come una pellicola e pensa ai suoi figli, soli come conigli impauriti pronti per essere scuoiati dal dolore lancinante per la perdita del padre e per quella legata al loro futuro incerto.
Il volo
Il volo arriva alla fine di un percorso che si chiama vita. La “trasmigrazione dell’anima” verso nuovi mondi, ma anche il volo pindarico della stessa durante l’esistenza mortale, con il coraggio delle idee, con la forza del cuore, volando controvento in una società materialistica, poco attenta ai bisogni dello spirito. Quella stessa anima in attesa della sua inevitabile chiamata a lasciare il corpo maturo per trasmutarsi in qualcos’altro che ci è ancora un mistero, per la maggiore. Un soliloquio intimo e introspettivo, quasi autobiografico, che richiama sentimenti di consolazione interiore, di speranza, di pace. E quella pace può trovarsi spesso nel silenzio, con grande onestà interiore, provocando momenti di grande intensità emotiva…di sincerità spirituale e commozione.