EDITORIALE
Fernando De Haro
Il volto crudele della crisi
martedì 15 maggio 2012Approfondisci Il cuore e la Borsa, di D. Rondoni Il metodo di Maria, di P. Colognesi
Pochi minuti dopo le 5, all’alba di domenica 13 maggio. La polizia, che ha aspettato pazientemente che finisse la manifestazione di Puerta del Sol, ha impedito a decine di “indignados” rimasti in piazza di accamparsi. Alcuni volevano ripetere la prodezza dell’anno scorso, quando erano diventati il punto di riferimento per tutti gli scontenti del mondo occidentale, gli ispiratori di “occupy Wall Street”. Un anno dopo, le manifestazioni sono state molto numerose. Ma gli ordini ricevuti dalla polizia sono stati più precisi e si è evitata la “occupazione”. Un anno dopo, con il centrodestra al governo, la strumentalizzazione ideologica è più evidente. Ma un anno dopo la crisi, almeno in Spagna, si è mostrata più chiaramente e in maniera dura, quasi crudele. Ed è ormai evidente che l’Europa non è all’altezza e che le critiche al sistema economico e politico non possono essere prese alla leggera. Le manifestazioni degli indignati sono coincise con l’approvazione della seconda manovra finanziaria del governo Rajoy e con la pubblicazione delle previsioni di primavera della Commissione europea. Il nuovo sforzo per sanare i conti delle banche ha messo in luce le cifre della bolla immobiliare. È inevitabile arrabbiarsi quando si scopre che ci sono 134 miliardi di euro di asset tossici: sono prestiti bancari ai promotori immobiliari che non saranno rimborsati. Causa molto dolore vedere le conseguenze di un insano modello economico di speculazione immobiliare, cui abbiamo partecipato quasi tutti, che ha corroso le istituzioni finanziarie, che richiede maggiore emissione di debito e che né questo, né il precedente governo hanno risolto per tempo.