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“Il volto di un’altra”, il ritorno di Pappi Corsicato

Creato il 12 maggio 2014 da Fabio Buccolini

Ultima fatica del riservatissimo regista napoletano Pappi Corsicato, è una metafora sulla bellezza a tutti i costi e sulla perdita dell’identità.

IlVoltodiUnAltra

Pur essendo un film “piccolo”, a suo modo è importante soprattutto per due motivi:
Primo: è una commedia che riesce a conservare una robusta ironia di fondo anche quando si contamina con la farsa.
Secondo: dimostra come il cinema italiano, quando si impegna a farlo, è capace di ragionare con intelligenza e leggerezza sul mondo della televisione.
La storia è quella di Bella (la bravissima Laura Chiatti), appariscente conduttrice di un famoso programma sulla chirurgia estetica.
La donna lavora insieme a suo marito Renè (Alessandro Preziosi), il medico che effettua le operazioni agli ospiti che intervengono all’interno del programma.
Purtroppo, però, le cose non vanno come dovrebbero, e Bella viene licenziata a causa di un calo di ascolti.
Non può accettare che la sua carriera si interrompa in questa maniera e, in preda alla disperazione, lascia lo studio ma, sulla via di casa, rimane gravemente ferita in un incidente d’auto.
Il suo volto è sfigurato, ma Bella decide di sfruttare la situazione per rilanciare la sua immagine.
Decide di farsi ricostruire la faccia dal marito proprio durante la diretta televisiva, nella speranza di riuscire ad attirare l’attenzione del pubblico.
Ricoverata in una clinica tra le montagne incontaminate del Sud Tirolo, la donna diventa così oggetto della curiosità di molte persone, che si chiedono come sarà il suo nuovo volto.
In questa pellicola non c’è spazio per i buoni sentimenti e personaggi positivi, tutto è “governato” dall’estetica, dall’arrivismo e dalla corruzione.
Specchio di questa tendenza sono i protagonisti, il cui interesse dell’uno verso l’altra è direttamente proporzionale al successo di pubblico ottenuto e dal loro relativo compenso.
Gli interpreti sono molto bravi ad immedesimarsi nelle parti.
Alessandro Preziosi si immerge totalmente nel suo ruolo e ci regala un interpretazione fantastica dove non prevale la bellezza ma soprattutto l’ambiguità.
Laura Chiatti come al solito fa la sua parte, un ottima attrice che questa volta punta tutto sulla bellezza ma poco sull’espressività.
Corsicato costruisce questa scoppiettante commedia degli equivoci dipingendola con il suo inconfondibile stile visivo e sonoro.
Guarda al primo Almodovar, a certa black comedy dei fratelli Coen, al melò anni ’50, il tutto ben mescolato, ma piacevolmente eccessivo, proprio come quelle vite di plastica , tutta superficie e poca sostanza, che la contemporaneità spesso ci obbliga a vivere.
Ma attenzione: dietro il silicone e “l’usa e getta”, si nasconde il vuoto della perdita dell’identità (tema serissimo e attualissimo, purtroppo sconosciuto alla gran parte della commedia nostrana). Bella (nome che più giusto non si può) è alla disperata ricerca di un’immagine nuova e infinitamente replicabile, sempre più bella, ma nulla riesce a cancellare quel senso di sgradevolezza che pervade tutta la sua esistenza.
Il regista si rifà molto al film La pelle che abito del maestro Almodovar, ma al contrario di quest’ultimo, ne risulta un film meno piatto e più coinvolgente, dove la realtà più della finzione, fa da padrona.
Consigliato a chiunque voglia passare un paio d’ore in compagnia del vero cinema d’autore che tanto manca in Italia in questi ultimi anni.

 

FABIO BUCCOLINI



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