Secondo molte opinioni, il voto di domenica scorsa in Croazia non e' stato un voto contro l'Europa anche se di sicuro vi e' molta stanchezza ed esaurimento nel cammino europeo del nostro paese durato praticamente dieci anni. Nessun attuale stato membro dell'Ue non ha subito cosi' lunghe e richiedenti prove di ammissione come la Croazia che dal prossimo 1 luglio diventera' finalmente il 28 paese dell'Ue. La bassissima affluenza alle urne e' un messaggio chiaro ai partiti politici nazionali ed ai loro leader. I cittadini croati non credono piu' nella politica nazionale, sono fortemente delusi e il continuo aggravamento della situazione economica in Paese, con un altissimo tasso di disoccupazione hanno soltanto contribuito a questa specie di boicotto del voto. Poi va aggiunto che la presenza della campagna elettorale europea e' stata poco visibile nei media, molti lamentavano troppo poca informazione e una troppo breve campagna elettorale. Quale che siano le ragioni, la vittoria dell'opposizione deve far riflettere molto ed agire pe quanto rigurda i governativi e in primis il premier socialdemocratico Zoran Milanović. Gia' il prossimo 19 maggio i cittadini della Croazia dovranno recarsi nuovamente alle urne per le elezioni locali e tra un anno, ancora, per le elezioni europee del 2014.
Va ricordato che nel gennaio 2012 vi e' stato anche il referendum del Sì all'adesione della Croazia all'Ue quando ha votato il 33 percento dei cittadini aventi diritto di voto. Alle prime elezioni per il PE in Croazia sono stati eletti quindi 12 rappresentanti croati che si uniranno ai loro colleghi al PE, 6 della coalizione HDZ, 5 di quella dell'SDP e un deputato del Partito laburista. Grazie alla nuova Legge sugli elettori, per la prima volta hanno potuto votare anche le persone private di capacita' di lavoro. La novita' e' stata anche la possibilita' del "voto preferenziale", vale a dire il diritto dei votanti ad eleggere, oltre che una delle 28 liste anche il candidato preferito della lista a cui si dava la priorita'. Siccome questo mandato durera' soltanto un anno, vale a dire fino alle prossime elezioni europee in tutta l'Ue, la Croazia voleva che gli attuali osservatori al PE diventassero automaticamente membri a pieno titolo del PE, cosa che sarebbe stata gradita anche in termini di costi, ma questa richiesta e' stata respinta da parte dell'Ue.
"Il popolo ha voluto mostrare al premier cosa ne pensa poiche' il premier nelle ultime due settimane ha tentato di inchiodarmi alla colonna di vergogna per quello che dicevo, in effetti cosi' si parla in tutto il mondo e forse questo e' un messaggio del popolo che cosa ne pensa di tutto questo" ha detto Ruža Tomašić, rappresentante dell'estrema destra croata e seconda in assoluto a queste elezioni con il voto preferenziale. Tomašić ha aggiunto "se non amate la patria, se non credete veramente in quello che fate, allora lavorate per qualcun'altro e non sinceramente dal cuore". Il vincitore in assoluto, il capolista della coalizione SDP-HNS-HSU, Tonino Picula e' soddisfatto del suo risultato personale ma deluso pero' per il risultato della sua lista. "Dobbiamo siederci e analizzare i risultati, esaminare bene quello che e' successo. Abbiamo ragione ad essere delusi perche' non abbiamo realizzato l'obbiettivo – la vittoria" ha detto Picula. Nella notte elettorale, subito dopo mezzanotte, il premier Zoran Milanović, presidente del Partito Socialdemocratico si e' rivolto ai cittadini con un breve intervento dicendo che i voti sono stati contati e che non gli resta nient' altro e con peso nel cuore, che congratularsi con quelli che hanno ottenuto piu' voti. Le elezioni sono incerte, ci aspettavamo un risultato migliore, ha detto il premier aggiungendo che la poca affluenza e' stata per tutti e che nei prossimi giorni se ne discutera'. Se non ci fosse stato introdotto ordine nelle liste degli aventi voto, l'affluenza sarebbe stata ancora minore, e' dell'opinione Milanović.
Euforica e trionfante invece l'opposizione. Nel centro elettorale dell'HDZ, dopo mezzanotte si e' rivolto il suo presidente Tomislav Karamarko. In mezzo ai suoi colleghi e simpatizzanti che scandivano "Vittoria!" Karamarko ha detto che questa e' solo la prima vittoria. Ha sottolineato che l'HDZ e' uscita dall'abisso della sconfitta parlamentare, un anno hanno lavorato su se stessi e adesso e' arrivata la vittoria. Il loro obiettivo, oggi, ha assicurato il lider dell'HDZ, che il popolo accetta, e' "fuori con quelli che rubano, corruzione e criminalita' e restituzione dell'onesta' e dell'amore sincero per la patria nell'HDZ". Questo, secondo il presidente del partito del primo presidente croato, il defunto Franjo Tuđman, ma anche dell'ex premier incarcerato Ivo Sanader, questa volta e' avvenuto, la catarsi vi e' stata e adesso si aspettano che cio' accada ugualmente anche agli altri.