Il Voyager 1 si avvicina al confine del Sistema Solare

Creato il 27 giugno 2012 da Sabrinamasiero

Credit: NASA/JPL-Caltech.

I dati dalla sonda Voyager 1 della NASA indicano che il venerabile esploratore dello spazio profondo ha incontrato una regione nello spazio dove l’intensità delle particelle cariche dal di fuori del nostro Sistema Solare è notevolmente aumentata. I ricercatori della missione guardano a questo incremento come ad un passo importante nello studio del Sistema Solare, ossia la conclusione inevitabile è quella di ipotizzare che la sonda sia il primo oggetto costruito sulla Terra a raggiungere il bordo del nostro Sistema Solare, le coste dello spazio interstellare.

“Le leggi della fisica dicono che un giorno il Voyager diventerà il primo oggetto costruito dall’uomo a varcare lo spazio interstellare, ma al momento non sappiamo esattamente quando succederà” ha affermato Ed Stone, Voyager Project Scientist presso il California Institute of Technology a Pasadena, California. “Gli ultimi dati indicano che siamo chiaramente in una regione dove le cose stanno cambiando molto velocemente. E’ davvero emozionante. Ci stiamo avvicinando alla frontiera del Sistema Solare”.

I dati, che impiegano 16 ore e 38 minuti per arrivare al Deep Space Network della NASA sulla Terra, sono inviati dalle antenne di una sonda che si trova a 17,8 miliardi di chilometri da noi. I dati forniscono informazioni sul numero di particelle cariche misurate dai due telescopi di alta energia (High Energy Telescopes) a bordo del Voyager e che hanno ben 34 anni di vita. Queste particelle energetiche sono state generate quando le stelle nelle vicinanze del Sole esplosero in supernova.

“Dal gennaio 2009 al gennaio 2012 sè è registrato un graduale aumento di circa il 25% della quantità di raggi cosmici che il Voyager ha incontrato” ha affermato Stone. “Più recentemente abbiamo osservato una rapida salita in quella parte dello spettro di energia. A partire dal 7 maggio, gli urti di raggi cosmici sono aumentati del 5% in una settimana e del 9% in un mese”.

La sonda Voyager della NASA. Crediti: JPL/NASA.

La seconda misura importante dei due telescopi a bordo della sonda è data dall’intensità di particelle energetiche generate entro l’eliosfera, la bolla di particelle cariche che il Sole viene a creare attorno a sè per le continue reazioni termonucleari al suo interno. Mentre vi è stato un lento declino nelle misure di tali particelle energetiche, queste non sono cadute in modo repentino, il che è ciò che si prevede avvenga nel momento in cui il Voyager oltrepassa il confine del Sistema Solare.

I ricercatori del Voyager ritengono che nei dati finali del Voyager si osserverà un cambiamento importante nella misura della direzione delle linee del campo magnetico che circonda la sonda. Mentre il Voyager è ancora all’interno dell’eliosfera, queste linee di campo si muovono in direzione est-ovest. Quando la sonda attraversa il confine ed entra nello spazio interstellare, si pensa che il Voyager troverà delle linee di campo orientate nella direzione nord-sud. Tale analisi impiegherà settimane per arrivare ad una conclusione. Attualmente il team del Voyager sta lavorando sui numeri dell’ultima serie di dati.

Rappresentazione artistica del Voyager 1 in corrispondenza dell’eliopausa e del bow shock. Crediti NASA/JPL.

“Quando i Voyager furono lanciati nel 1977 la sonda doveva sopravvivere per una ventina di anni” ha affermato Stone. “Molti di noi del gruppo di ricerca sognava di raggiungere lo spazio interstellare ma non aveva modo di sapere quanto a lungo sarebbe durato il viaggio, o se questi due sonde avrebbero impiegato così tanto tempo ed energia nell’operare abbastanza a lungo per poter raggiungere il confine”.

Lanciate nel 1977, le due sonde Voyager 1 e 2 sono in buona salute. Voyager 2 si trova a oltre 14,7 miliardi di chilometri dal nostro Sole. Entrambe stanno operando come parte del Voyager Interstellar Mission, una missione estesa per esplorare il Sistema Solare nelle sue regioni più esterne, al di là dei pianeti e oltre. I Voyager della NASA sono le due sonde più lontane ancora operative, i rappresentanti dell’attività umana e del suo desiderio di esplorare.

Le sonde Voyager sono state costruite dal Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California, che continua a seguire la missione. Il JPL è una divisione del California Institute of Technology. Le missioni Voyager sono una parte dell’Helioshysics System Observaotry della NASA promosso dall’Heliophysics Division of the Science Mission Directorate a Washington.

Vedremo domani i dati della sonda IBEX della NASA… Forse bisogna cambiare qualcosa a questo quadro…

Voyager 1 On The Verge of Interstellar Space- SpaceREF: http://spaceref.com/interstellar-travel/voyager-1-on-the-verge-of-interstellar-space.html

Sabrina


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