Il Web programmabile

Da Andreachiarelli

Nell’immaginario collettivo il Web è l’insieme dei siti su cui navighiamo per cercare informazioni, per fare acquisti online, per consultare banche dati, per tenerci in contatto con gli amici, insomma l’insieme delle risorse online raggiungibili con un comune browser.
In effetti questo è quello che comunemente vediamo: un’enorme ragnatela percorsa quotidianamente da milioni di esseri umani  grazie ad un semplice browser. In realtà parallelamente a questa visione ce n’è un’altra in cui a navigare non sono gli esseri umani ma degli automi, dei software che interagiscono tra di loro sfruttando le tecnologie tipiche del Web.

Si può dire che questo tipo di automi in grado di sfruttare il Web senza l’intervento umano è nato qualche giorno dopo la nascita del Web stesso, con il crescere delle informazioni pubblicate e la necessità di recuperarle velocemente. Gli spider dei motori di ricerca, infatti, non sono altro che dei software in grado di analizzare autonomamente le singole pagine dei miliardi di siti che formano il Web per consentirci di trovare più facilmente quello che cerchiamo.

Da diversi anni, ormai, l’idea che il Web possa essere “programmabile, cioè utilizzabile come piattaforma di programmazione per sviluppare applicazioni che interagiscono tra di loro, è una realtà. Molte delle applicazioni Web che utilizziamo ogni giorno sfruttano funzionalità messe a disposizione da altre applicazioni Web, dislocate dall’altra parte del pianeta. Il concetto di Web service, cominciato a circolare alla fine del secolo scorso, è ormai una realtà consolidata e non può essere sottovalutata da uno sviluppatore che lavora in ambito Web.

Proprio ieri è iniziata la pubblicazione su HTML.it delle prime quattro lezioni della mia guida ad un particolare tipo di Web service, quello di tipo RESTful. La guida è pensata per chi ha già una conoscenza abbastanza approfondita della programmazione in ambito Web ed introduce i concetti e le best practice per la creazione di Web service basati sui principi REST.
Non perdetevi le puntate successive.

Buona lettura!


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