Il Wi-Fi danneggia gli spermatozoi

Da Pianetagay @pianetagay
Per anni i ricercatori si sono concentrati solo sugli effetti negativi dei cellulari sulla salute umana. Oggi, ci si inizia a preoccupare degli effetti di ogni altro apparecchio tecnologico. Il computer in se, infatti, puo’ causare delle conseguenze negative all’apparato riproduttivo, soprattutto maschile, il wifi invece, sembra colpire direttamente gli spermatozoi danneggiandone la fertilita’.

Cellulari, computer e wifi.
Dopo ricerche durate anni, si è scoperto che le onde elettromagnetiche non provocano effetti rilevanti per l’organismo, almeno non più di elettrodomestici di uso comune. Quindi, il cellulare non rappresenta un pericolo rilevante. Purtroppo, non si può dire lo stesso del Wi-Fi. Ad occuparsene è stata l’Università di Cordoba, in Argentina. E’ stato realizzato e pubblicato lo scorso 15 dicembre, uno studio sulla relazione tra il Wi-Fi ed il calo della fertilità maschile e in particolare sui danni subiti dagli spermatozoi. La conclusione è che il Wi-Fi provoca danneggia la mobilità degli spermatozoi, riducendone la capacità riproduttiva.
Cause, conseguenze e rimedi. L’esperimento che ha condotto a questa conclusione ha previsto l’isolamento degli spermatozoi di 29 uomini di età compresa tra i 18 e 39 anni. Gli spermatozoi sono stati divisi in due gruppi:

  • il primo campione è stato posto vicino a un PC con il Wi-Fi acceso;
  • il secondo gruppo era a distanza di circa mezzo metro dal Wi-Fi.

Dopo quattro ore i risultati parlavano chiaro: il 25% degli spermatozoi vicini al PC avevano smesso di muoversi, il 9% aveva subito addirittura modifiche nel DNA, quindi il 34% del totale aveva subito, in generale, un calo della fertilità. Il campione posto lontano dal PC, invece, non aveva subito variazioni.
Lo studio, quindi, ha dimostrato che gli effetti del Wi-Fi sono dannosi solo se si tiene il distanza ravvicinata dagli organi genitali, mentre se si evita di tenere il portatile sulle gambe gli effetti sono quasi nulli.
Le reazioni del mondo scientifico. Le critiche maggiori allo studio in questione sono arrivate dagli stessi colleghi della comunità scientifica. Gli esperimenti sono stati condotti in vitro, quindi senza considerare fattori esterni che, inevitabilmente, influenzano l’intero processo. Gli spermatozoi nel corso dell’esperimento sono rimasti quattro ore fuori dal corpo dove non hanno più avuto la protezione fornita loro da altre cellule, dai tessuti e dai fluidi corporei nei quali sono immagazzinati prima dell’eiaculazione. Tuttavia, sebbene lo studio presenti delle lacune che non convincono tutti gli esperti, resta il fatto che preservare la mobilità degli spermatozoi significa preservarne la loro fertilità, quindi evitare di tenere il portatile sulle gambe rimane un suggerimento tutt’altro che inutile.

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