Mercoledì 12 novembre prossimo alle ore 16,30, presso la Sala dei Clerici della Biblioteca Berio di Genova (via del Seminario 16, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti), Marco Lombardi proporrà una delle sue Audioguide questa volta dedicata al Winterreise di Franz Schubert: alla riscoperta dell’immancabile, eterno confronto fra passato e presente, nella assoluta convinzione che la musica si nutra di sé stessa e che nessun autore potrà mai venire meno ai legami con la storia della propria arte, Marco Lombardi guida il suo pubblico in un percorso trasversale alla scoperta delle profonde e forse inaspettate risonanze che legano il celeberrimo capolavoro schubertiano a lavori ed autori di un passato più o meno recente. Un percorso che partirà dalle trascrizioni di Listz per giungere a quelle moderne e contemporanee di Anton Webern e del tedesco Hans Zender (che definì il suo lavoro una Komponiert Interpretation del Winterreise) sino alle trascrizioni per voce e orchestra dello stesso Lombardi. In ciascuna il proprio autore ha individuato una sua precisa ed originale modalità di rapporto con la grande raccolta schubertiana senza tuttavia rinunciare alla propria voce e al proprio stile.
L’appuntamento è fra le iniziative di Intorno al violoncello organizzate dall’Associazione Culturale Pasquale Anfossi in omaggio al violoncellista Sergio Bonfanti fondatore dell’Associazione stessa.
Marco Lombardi, compositore, ha iniziato gli studi musicali diplomandosi in violoncello al Conservatorio di Genova. E, dopo alcuni di anni di collaborazioni con diverse orchestre sinfoniche e gruppi da camera, si è dedicato interamente alla composizione, che si è ben presto rivelata essere la sua più profonda passione ed attitudine.
Il suo linguaggio compositivo prende le mosse dall’opera di alcuni autori post seriali (Donatoni, Carter, Ferneyhough, Lachenmann) ma la sua musica trae anche linfa, ispirazione, respiro dal confronto costante con i grandi Maestri del passato. Convinto assertore del principio per cui la musica, per così dire, si nutre di se stessa, Marco Lombardi ha fatto dell’ipertestualità una delle finestre privilegiate dalla quale fare entrare gli spunti e l’ispirazione della sua creatività.