Matera. La fantasia, la scrittura, la creatività - tutte parole femminili. Il Women's Fiction Festival, nato dall'idea di Elizabeth Jennings, Maria Paola Romeo, Mariateresa Cascino e Giovanni Moliterni, è l'unico evento in Europa dedicato alla narrativa femminile, con la particolare formula della writer's conference. Ogni anno celebra la scrittura e la lettura con quattro giorni di approfondimento culturale fra i Sassi di Matera. Un'occasione di incontro per chi scrive e per chi legge. L'assoluta novità è rappresentata dal format dell'evento, che propone: un Congresso internazionale per scrittori, master class condotte da scrittrici best seller, "Briefings for thriller writers" dedicati ai giallisti, appuntamenti a tu per tu tra scrittori, editor, agenti letterari e consulenti editoriali, incontri con il pubblico e con gli allievi delle scuole, happy hour, concerti e premiazioni letterarie.Nell'affascinante scenario dei Sassi, tra antichissime dimore rupestri Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, scrittrici provenienti da diversi Paesi del mondo, agenti letterari, editor, personalità del mondo dell'editoria e del giornalismo partecipano alla kermesse letteraria e dibattono su uno o più temi legati ai generi e alle molteplici espressioni del narrare al femminile.
Ecco a voi una rapida panoramica di quanto ho visto e ascoltato.
Il futuro di chi scrive. USA, anno 2019. Hanno partecipato:Ann Colette, agente letterario. Carrie Feron, editor Morrow/Avon, HarperCollins Publishers. Monique Patterson, editor St. Martin's Press. Jane Friedman, esperta di editoria digitale. David Gaughran, scrittore. Moderatrice Elizabeth Jennings.Riassumo in breve gli interventi:
Jane Corry, scrittrice.Il mondo in poche battute: scrivere una short story.Jane Corry ci ha lasciato gli “ingredienti per una short story”:
Sbocciare nell'era digitale.Hanno partecipato:Ricardo Fayet, Reedsy Ltd.David Gaughran, scrittore.Jane Friedman, esperta di editoria digitale.Camille Mofidi, Kobo Inc.Moderatrice Elizabeth Jennings.David Gaughran inneggia al self publishing: scrivi quello che vuoi, scegli la copertina, pubblichi, guadagni. Puoi cambiare genere, senza rinchiuderti in un unico mondo. Non devi sottostare a una casa editrice.Elizabeth Jennings parla dei rapporti stretti fra scrittori indie e lettori, fondamentali per fidelizzare uno zoccolo duro di lettori. Ecco, quindi, l'importanza di muoversi facilmente su Facebook, Twitter, eccetera. Un libro cartaceo, anche se buono, può mancare il successo. E ricordiamoci che c'è un arco di tempo limitato, prima che questo libro sia soppiantato da altri testi. Un libro auto pubblicato su internet è sempre nuovo e può essere modificato dall'autore, ripresentato con una nuova copertina.Anche Elizabeth Jennings appoggia gli scrittori indie (auto pubblicati), perché con l’editoria classica si guadagna molto meno (salvo casi eccezionali).Camille Mofidi: il digitale nel mondo anglosassone è in continua crescita (n.d.r. Monique Patterson in un precedente intervento aveva parlato di stasi del digitale negli Stati Uniti). Il self publishing corrisponde al 25/30% di questo mercato. In Italia il digitale cresce poco e rappresenta una percentuale esigua, 3%, del mercato. Il digitale vende in tutto il mondo, può raggiungere tutti quelli che leggono nella lingua in cui è scritto il libro.
Si parla di audiobook.Hanno partecipato:Bella Andre, scrittrice.Tina Folsom, scrittrice.Moderatrice Elizabeth Jennings.Le due autrici si servono della piattaforma ACX che mette in contatto autori e speakers. L'autore decide se vuole un uomo o una donna, se lo speaker deve avere un particolare accento... Per un romance occorre un tono di voce diverso rispetto a un thriller! La piattaforma, purtroppo, non prevede che poche lingue, fra le quali non compare l'italiano. Il costo dell’audiobook è elevato, rispetto al cartaceo e all'e-book (circa 20 euro). Lo speaker viene pagato all'ora: minimo 100 dollari, ma una buona voce costa non meno di 300 dollari.Domanda dal pubblico: un audiolibro è facilmente piratabile. Come combattete la pirateria? Risponde Bella Andre: Muso.com cerca i pirati nel web, ma abbiamo visto che è una lotta inutile. È un problema mondiale. Comunque, i nostri lettori non comprerebbero mai un libro piratato, quindi non perdiamo vendite.
Debra Holland e l’autore ibrido.Debra Holland comincia la sua conferenza con qualche lontano ricordo… Nonostante i premi vinti, le case editrici rifiutavano i romanzi dell’autrice, perché poco “piccanti” (la moda si sa…). Con 40 dollari, Debra Holland pubblicò in rete il suo primo romanzo, cui ne seguirono molti altri.Dieci anni di rifiuti non l'hanno distolta dal "rosa senza sesso" che caratterizza i suoi romanzi western storici. Ha trovato una nicchia di lettori che cercavano (e non trovavano) libri del genere. Le vendite sono state di circa 40 copie, all'inizio. Poi, queste sono aumentate e, di conseguenza, anche i guadagni. Quando questi hanno superato gli introiti del lavoro di psicoterapeuta, si è dedicata esclusivamente alla scrittura.Nei contratti che Debra Holland firma con le case editrici, si riserva sempre la possibilità di continuare con il self publishing per racconti e romanzi brevi. Ecco perché Debra è considerata un autore ibrido.
Bella Andre.Dal self publishing alle case editrici.Dopo la laurea in economia a Stanford, Bella Andre si è dedicata alla musica rock. Forte lettrice da sempre, ha scritto libri sul mondo musicale, poi il primo romanzo. Il successo è arrivato quasi subito. Ha lavorato con le maggiori case editrici. Nel 2010, non ha concluso un grande contratto con Random & House. È stato il punto di rottura. Uscita dalla depressione, ha pubblicato su kindle. Con grande fatica, perché era completamente digiuna della tecnica necessaria. È stato un grande cambiamento. Le 250 copie vendute sono state un piccolo segnale, ma confortante: niente agenti, niente case editrici. Un forte legame con i fan è stato importante per il proseguimento del self publishing. Le copie sono diventate 1000 al giorno.A questo punto, si è resa conto di essere inserita fra i 25 autori più venduti negli Stati Uniti. Ed è nato un fenomeno di cui si sono occupati i giornali.L'esperienza personale di Bella (il successo, il sentirsi rifiutata, il ricominciare, il nuovo successo) può servire da stimolo per coloro che sono titubanti di fronte al self publishing.Con la pubblicazione della serie sugli otto fratelli Sullivan, Bella Andre ha fatto il "botto". Copie a valanga, articoli entusiasti sui maggiori media. A questo punto, si sono rifatti vivi agenti e case editrici.Adesso Bella Andre scrive e pubblica con queste case editrici, che le pagano cifre che lei stessa definisce esorbitanti. Beata!Quando è arrivata al sesto libro dei Sullivan, ha introdotto un "cugino"... e gli otto libri sono diventati tredici. La previsione attuale è di ben venticinque Sullivan... Una rendita!Fioccano i commenti su Facebook. Ne scelgo solo uno.Fernanda: Io non capisco una cosa. Sono andata a cercare qualche commento riguardante i libri della Andre; a parte gli apprezzamenti, qualcuno definisce i suoi libri "pieni di scene hot, fin troppe". Dunque io mi chiedo perché ci si stupisca tanto se un'autrice che scrive romance pieni di sesso abbia fatto fortuna. Il sesso è l'affare editoriale del momento, quello che sta salvando diverse case editrici altrimenti sull'orlo del fallimento, quello che permette ad autrici, altrimenti ignorate dagli editori, di farsi pubblicare ed entrare così nel mondo editoriale. Dunque dove sta il motivo di tanta meraviglia? Mi stupirei se l'autrice in questione avesse fatto sfracelli di vendite scrivendo romanzi di fantascienza o di qualche altro genere di nicchia.
Alla conquista del mondo. Traduzione e promozione all'estero. Hanno partecipato: Bella Andre, scrittrice. Tina Folsom, scrittrice. Helga Murauer, traduttrice. Athina Papa, traduttrice. Matthias Matting, scrittore. Moderatrice Elizabeth Jennings.Era prevista la presenza di David Gaughran, scrittore, ma non l’abbiamo potuto ascoltare. Forse il nostro amico si era dimenticato della conferenza… Gli interventi sono imperniati tutti sull'opportunità di raggiungere il maggior numero di lettori. Quindi, ben vengano buone traduzioni, marketing, pubblicizzazione. Con gli e-book è molto più semplice.Gli scrittori indipendenti parlano del problema derivante da traduzioni scadenti. Domanda dal pubblico: come controllare la correttezza di un testo tradotto? Di solito, ci si rivolge a un lettore di lingua madre, da usare come cavia. Domanda dal pubblico: come si sceglie in traduttore? Si legge attentamente il curriculum del traduttore e si chiedono informazioni ad altri autori tradotti.Domanda dal pubblico: si notano, a volte, differenze notevoli fra originale e traduzione. Perché?Tradurre un libro significa riscriverlo in parte. Le culture possono essere diverse. Modi di dire in una lingua hanno un significato assurdo in un'altra.Due consigli:1. traducete in tedesco, in Germania si vende. Oltre alla traduzione in inglese. Non perdete tempo con Paesi dove si legge poco. Puntate sempre su mercati ricchi.2. in alcuni Paesi non è facile pubblicare e-books, perché il controllo su questo tipo di edizione è asfissiante.
Si parla di gastronomia e libri.Un connubio da far tremare le vene e i polsi. Ovviamente, non potevano mancare le ragazze della premiata ditta: Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti, di cui sono noti i romanzi “L’amore è un bacio di dama” e “I love Capri”, dove cuochi e buona cucina (o porno food…) la fanno da padroni.
L'unione fa la forza. Hanno partecipato:Shelley Adina, docente universitaria.Bella Andre, scrittrice.Tina Folsom, scrittrice.Debra Holland, scrittrice.Per EWWA: Alessandra Bazardi, Elisabetta Flumeri, Viviana Giorgi.Moderatrice Elizabeth Jennings.Ho unito i vari interventi.Il mondo della scrittura al femminile sta vedendo la nascita di gruppi di condivisione di informazioni, di collaborazione, di editing reciproco, eccetera.Su Facebook, c'è il gruppo club indie, al quale ci si può rivolgere per informazioni e aiuto per l'auto pubblicazione.Il beneficio che deriva da tutto ciò migliora il lavoro di tutti, non impoverisce alcune scrittrici a vantaggio di altre. Tutte abbiamo delle competenze, una specializzazione. Condividerle non significa perdere qualcosa di nostro, perché in cambio veniamo rese partecipi dei "bagagli culturali" delle altre.Abbiamo effettuato compagne di vendita di libri "in parallelo": romanzi di autrici diverse, ma legati dall'argomento. Funzionano! Aumentano le vendite di tutte, perché un libro fa da traino agli altri.Questa è un'occasione per creare sinergie, anche in vista di un ingrandimento del mercato (con riferimento all'Italia, dove i lettori digitali sono solo il 10% dei lettori complessivi). In questo senso, EWWA è un pioniere.EWWA è nata un anno fa, proprio qui a Matera. E sono molte le "Ewwe" presenti al Festival.
Come scrivere un grande thriller.Hanno partecipato: Laura Ceccacci, agente Ann Collette, agente Carrie Ferron, editor Francesca Lang, editor Andrew Lownie, agente Monique Patterson, editor Christine Witthohn, agenteModeratrice Elizabeth Jennings.Cosa vi attira come editor in un rosa/noir? Chiede Jennings.Lownie: cerco concetti significativi, la novità, la freschezza, qualcosa che si stacchi dalla routine. Il mondo è più complesso rispetto ai classici due blocchi della guerra fredda: gli spunti sono innumerevoli. Trovo interessante il pericolo, l'oscurità che si introduce in una situazione di tranquillità e di serenità e la distrugge. O tenta di farlo.Ferron: amo essere sorpresa. Trovo entusiasmante l'accumularsi di pericoli che mantengono sotto pressione il protagonista. Non apprezzo particolarmente il lieto fine.Patterson: mi occupo di RS. Cerco un buon bilanciamento fra i due elementi, la parte romantica e quella suspense.Witthohn: eroi complicati e imperfetti, protagoniste toste, cattivi affascinanti e simpatici. Adrenalina a quintali.Collette: ritmo tale da costringerti a continuare la lettura, sotto-trame, protagonista che vive nel mondo reale e che, magari, svolge una professione interessante.Lang: thriller "gialli", finale esplosivo, tutti gli strumenti a disposizione del lettore per scoprire il colpevole.Ceccacci: ambientazione, atmosfera, filosofia di vita del "cattivo" e del "buono".
Il futuro di chi scrive. Europa, anno 2019.Hanno partecipato:Laura Ceccacci, agente. Alice Di Stefano, editor. Fazi. Giulia Ichino, editor. Mondadori. Francesca Lang, editor. Piemme. Andrew Lownie, agente. Gemma Trevisani, editor. Rizzoli.Moderatrice Maria Paola Romeo.Romeo: che futuro per agenti e editor? Gli scrittori avranno ancora bisogno di noi? Il fenomeno indie sembra dire di no...Ichino. Siamo in un'era di intermediazione, che scavalca agenti e editor e arriva direttamente dallo scrittore al lettore. Ne consegue che il lettore è solo, forse incapace di scegliere di fronte a questa mole immensa di auto-pubblicati. Si rischia di vedere la scrittura e la creatività perdere di valore. Agenti e editor debbono aprirsi maggiormente a questo mondo in fermento della scrittura, ma debbono continuare con il loro lavoro: scegliere, cioè attribuire valore.Lownie: il futuro è nelle mani del self. Si prevede che nell'immediato futuro questo tipo di pubblicazione coprirà il 75% del mercato.Ceccacci: agenti e editor sono e saranno fondamentali per la scrittura.Trevisani: siamo in una fase confusa, pertanto l'agente e l'editor rimangono essenziali.Di Stefano: l'agente sarà fondamentale per la "carriera" degli autori. Si ridurrà, invece, l'importanza dell'editor.Lownie: lo scrittore controllerà maggiormente copyright, pubblicizzazione, parte economica.Romeo: se lo scrittore si occuperà di tutto… quando troverà il tempo per scrivere?Interventi dal pubblico. Monica Lombardi: noi autori dovremmo privilegiare il multicanale, perché la casa editrice mi vende un libro ogni 18 mesi e i lettori mi dimenticano.Giorgi: gli editor non leggono tutti i libri che arrivano alla casa editrice, ne consegue che lo scrittore vede ignorato il proprio romanzo. E allora, perché non rivolgersi al self?Serata di gala.
Shelley Adina. Guida al self publishing.Shelley Adina è docente universitario. Si occupa di editoria cartacea e digitale.Questi i suoi consigli: Domanda dal pubblico: cosa rende l’auto-pubblicazione interessante?Shelley Adina invita le scrittrici a considerare anche la possibilità del “print on demand”, perché ci sono lettori che privilegiano il cartaceo, e di ricordare che il libro viene stampato solo DOPO aver ricevuto l’ordine ed il relativo pagamento. Niente libri in magazzino.Cosa serve per procedere (a parte il testo…):
I giorni trascorsi a Matera sono stati illuminanti, soprattutto quando ho ascoltato le autrici americane: scrittrici, imprenditrici, donne sicure e vincenti. Le colleghe italiane sono ancora all’inizio del cammino che le donne d’oltreoceano hanno compiuto.