Immaginazione e Percezione. La Sintesi Astraente

Creato il 28 aprile 2014 da Biorelazionale @Biorelazionale

Ogni qualvolta ci interroghiamo o immaginativamente sulla presenza e la forma di un distretto anatomico, attiviamo a livello corticale quei neuroni che coordinano l’azione e la funzione di quel distretto periferico.

Questa attivazione neuronale ci da conferma concreta della veridicità della domanda che ci siamo posti.

Se ad esempio immaginiamo la forma e le dimensioni del bicipite brachiale, il tono di quest’ultimo muscolo si modifica in modo da darci conferma tra all’immagine mentale che abbiamo elaborato e alla realtà concreta (Ruggieri 2001).

L’attivazione periferica dei distretti anatomici cui sono sottoposti ad attenzione immaginativa, ci da informazioni neuronali di ritorno attraverso l’aumento di segnali sensoriali provenienti dall’interno e dall’esterno. Questi segnali, che vengono chiamati feedback enterocettivi ed esterocettivi, concorrono a dare conferma tra astrazione e concretezza immaginativa.

Questo processo neuro-fisiologico viene chiamato Sintesi Astraente.

La sintesi astraente, è quel processo che ci permette di costruire immagini corticali partendo da informazioni che provengono dalla periferia.

Per fare un esempio pratico, possiamo percepire ad occhi chiusi la forma e le dimensioni di un oggetto che teniamo in mano attraverso il contatto.

Ciò che percepiamo subisce una sintesi corticale diventando un immagine concreta.

L’immagine creata attiva in maniera circolare i recettori periferici che concorrono a darci conferma di ciò che corticalmente abbiamo elaborato.

Alla fine dell’esperienza, aprendo gli occhi, abbiamo la possibilità di entrare in contatto con la realtà oggettiva di ciò che abbiamo immaginato, quest’ultimo processo concorre ancora a confermare le informazioni che dalla periferia tornano a livello centrale, rimodulando nuovamente i processi immaginativi e riorganizzando la periferia.

Queste constatazioni  risultano essere di enorme utilità pratica nella costruzione dell’intervento clinico in merito alla riorganizzazione dello schema corporeo.

L’intervento può viaggiare in due direzioni:

  1. Attivazione periferica
  2. Attivazione centrale corticale

Per fare un esempio che sembrerebbe banale, immaginiamo che due amici si vogliano incontrare. Entrambi vivono in due città diverse, ad esempio uno a Roma e uno a Milano. Se decidono di incontrarsi in una delle due città, uno di loro deve partire ed affrontare un viaggio lungo e dispendioso. Se invece decidono di incontrarsi a metà strada, per entrambi il viaggio sarà meno lungo, più economico ed entrambi avranno, allorquando si incontreranno da raccontarsi in merito al viaggio che hanno intrapreso.

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