"Immagini sfocate. Sia folgorante la fine" - Lettura scenica, 22/5 BO

Creato il 20 maggio 2013 da Rulm @rulm

 mercoledì 22 maggio, ore 20,30,  XM24, via Fioravanti 24 Bologna

Immagini sfocate. Sia folgorante la fine
Lettura scenica liberamente tratta dal libro “Sia folgorante la fine” di Carla Verbano e Alessandro Capponi sull’uccisione di Valerio Verbano , il 22 febbraio 1980.

Una donna, una madre come tante che vive un quotidiano distacco con la storia politica che la circonda. La incrocia poi per una vitale sete di verità che si intreccia con la storia di Valerio suo figlio: vittima di una violenza sorda, di un paese che non vuole fare giustizia, che non vuole scoprire il manto dei depistaggi usati come arma politica per sopprimere ed arginare lo spirito di cambiamento che ha animato il decennio degli anni 70. L'omicidio di Valerio Verbano, il 22 febbraio 1980, svela ancora una volta la violenta pratica del potere di annientare chi cerca di trasformare l'esistente. Una storia di ingiustizia che è un mistero all'italiana ma, prima di tutto, è una storia d'amore, di una mamma verso un figlio, di passione di un figlio verso un'idea d'amore che sempre muove la ricerca di giustizia. “Immagini sfocate” prova a dar voce allo sguardo di un’anima partigiana che quasi inconsapevolmente riesce a penetrare nelle coscienze che incrociandolo non vogliono chinare il mento.
Adattamento testo e voce recitante: Monica V.
Musiche e chitarra: Filippo D.F.

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Nellaboccadellafontanella
Quasi ogni notte sogno di essere in strada con Valerio, in un viale alberato: mezzogiorno, estate, una giornata caldissima. C’è una fontanella e lui si avvicina. Alcune volte è più alto della fontanella, altre più basso. Ma sempre, per arrivare all’acqua si sporge e poco dopo si scioglie, Valerio, diventa liquido e scompare giù, nella bocca della fontanella.
«L’inizio deve essere folgorante Carla» mi dicono quelli ai quali racconto del libro.   Capirai, folgorante, alla mia età.
   Io come inizio ho scelto la cosa più innocua che ci sia, un sogno.
  Perché quando mi sveglio, ogni mattina da trent’anni, voglio una cosa: scendere nella bocca della fontanella.   E solo una cosa mi ripeto, mentre mi alzo, ogni mattina da trent’anni: sia folgorante la fine, di questa storia.
Carla Verbano

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