Immaturi – il viaggio

Da Aquilanonvedente

Dicono che i sequel non siano mai all’altezza dei prequel (     ).

Può darsi, forse è nella loro natura. Così come il primo amore non si scorda mai, il secondo può forse provocare meno emozioni, ma può anche essere quello che dura tutta una vita (     ). Di quando, insomma, uno vede la donna scelta come compagna (rectius: la donna che ha scelto lui come compagno) invecchiare in un batter di ciglia, cadere a pezzi, consumarsi…

A parte questa piccola divagazione, a me comunque questo film è piaciuto, quasi quanto il primo Immaturi.

Certo, in quel caso c’era il fattore novità, che qui non c’è più, ma comunque è stata costruita una storia carina.

Non è vero che i personaggi sono rimasti tali e quali il primo film, come ha scritto qualche solone (ma ‘sti critici, perché non provassero loro a fare un film, o una sceneggiatura?).

Il personaggio di Virgilio (Paolo Kessisoglu) è profondamente diverso, molto migliore, prima sembrava quasi una macchietta.

E poi in questa storia vi sono alcuni personaggi nuovi, che ovviamente tolgono “la scena” a quelli “storici”. Molto autentico e veritiero, per esempio, quello di Gloria (interpretato da Francesca Valtorta, a mio parere alquanto affascinante): la donna stronza (per vero o per finta?).

Vale la pena vederlo, a mio parere.

Alla fine una lacrimuccia c’è scappata anche in questo caso.

Quando si ha nostalgia dei propri quarant’anni, di quando forse si era ancora in tempo a raddrizzare qualcosa, vuol proprio dire che si sta invecchiando…



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