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Immigrati? Si parla solo di religione e della curiosa moschea nell’ex discoteca. Tutti i fenomeni sociali vengono ridotti a misura di prete e di polizia. Come se vivessimo in un convento o sotto l’esercito e non in uno Stato libero e laico! Bel risulta...

Creato il 22 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ed ecco qua il solito discorso, non certo per colpa di Telecolor, ma del Comune che, governato da destra o da sinistra, affronta la questione islamica pressoché SOLO dal punto di vista religioso! Come se gli immigrati islamici fossero venuti qui in provincia di Cremona, dopo un lungo viaggio, per pregare. Non è così, lo vediamo tutti.

La libertà religiosa va riconosciuta, ovvio. Ma gli immigrati non sono credenti. Sono esseri umani. Sono venuti da noi per vivere, lavorare, in tanti modi diversi, anche facendo impresa, come spiegano attenti studi sul fenomeno migratorio.

Non si fa altro che parlare di moschea, e sempre evocando la cellula terroristica di dieci anni fa.

Allegria. Questa è integrazione? Criticabile è il Comune, che ha affrontato il “problema” della religione islamica portatrice di eventuale terrorismo nelle sue frange fondamentaliste (più o meno si usavano questi termini dieci anni fa), criticabile è la Provincia, che non si muove neanche a pagare un taxi all’assessore Silvia Schiavi, priogioniera di Salini & Salini (presidente e ufficio “comunicazione”).

L’immigrazione dovrebbe darci l’occasione di confrontarci, di sviluppare un colloquio culturale, nuove opportunità di amicizia e perché di lavoro, che a volte si può fare insieme, come di fatto succede in non poche imprese italiane.

La laicità viene soppressa dal discorso politico, come se l’Italia fosse un convento, non uno Stato. E si parla solo di moschea, non di immigrati.

Telecolor ci aiuta a capire che dai tempi di Corada il fenomeno dell’immigrazione continua a essere spostato su un piano sbagliato.

Se la caveranno gli immigrati, da soli, con l’aiuto credo di alcune associazioni di volontariato.

Ricordo anche che tra gli islamici ci sono atei, indifferenti, agnostici…. come tra noi più o meno. La cosa non importa. Se tra gli islamici apparisse uno studioso di storia, di filosofia, di Averroè, un poeta, uno scrittore, forse non se ne parlerebbe. Di un imam sì.

Se i musulmani, che preferisco chiamare stranieri, anche perché sono di nazionalità diverse, esprimessero un rappresentante politico laico sarebbe assai utile.

Ogni realtà, a quanto pare, viene ridotta a misura di prete. Ahimé. Con Corada e Perri e la rincorsa ai voti cattolici e leghisti il dibattito nemmeno poteva sorgere.

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