Immigrazione, dopo la condanna dell’assassino di David Raggi la famiglia cita per danni lo Stato,

Creato il 03 febbraio 2016 da Yellowflate @yellowflate

"Siamo vicini in tutto e per tutto alla famiglia del compianto David Raggi, esattamente come abbiamo dichiarato di esserlo nel marzo scorso, quando il giovane è stato assassinato da un immigrato che non avrebbe dovuto trovarsi in Italia. Siamo vicini ai familiari di questa vittima dell'incompetenza e del menefreghismo, nel momento in cui chiedono conto allo Stato dell'inettitudine dimostrata da chi lo amministra e lo governa. Siamo vicini al fratello di David, Diego, tranne in un'unica sua frase che, comunque, non riteniamo fosse diretta a noi Appartenenti alle Forze dell'Ordine, e cioè quando asserisce che 'sono mancati i controlli'. Ma lui sa bene, ed altrimenti glielo diciamo noi, che i controlli non mancano affatto.

Lui e tutti gli altri devono sapere che gli immigrati che delinquono, quelli che mentono, quelli che ingannano, non sfuggono ai nostri accertamenti. Anzi, noi siamo i primi a confrontarci con le loro bugie e con la loro violenza. Il problema è che il Sistema ci lega le mani, non ci consente di fare nulla, in pratica, per rendere queste persone inoffensive e per allontanarle senza se e senza ma, e senza perdite di tempo fuori da ogni ragionevolezza, dal nostro Paese. Ricordo a tutti che quando in un Ufficio di Polizia si sono permessi di trattenere una immigrata in attesa di espulsione perché non sparisse, qualcuno fra quei Poliziotti è finito in tribunale per sequestro di persona! Così non va, la gestione dell'immigrazione è impostata in modo che tutto vada alla malora, e la tragica fine di David e quella di altre vittime della violenza fuori controllo di chi arriva in Italia e non trova alcun serio argine, ne sono la drammatica prova. Sono giorni che lo ripetiamo anche per recenti fatti di cronaca: è giusto che qualcuno paghi per questo, persino dall'alto della sua poltrona".

E' il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia , alla notizia che la famiglia di David Raggi, il giovane di 27 anni ucciso a marzo in pieno centro, a Terni, colpito da una bottigliata al collo, dopo la condanna a 30 anni di reclusione per l'immigrato che lo ha ammazzato, ha deciso di portare in Tribunale il Ministero dell'Interno, quello della Giustizia e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, citando Alfano e Renzi per danni, e chiedendo 2 milioni di risarcimento. Per l'omicidio di David Raggi fu arrestato, ed adesso condannato, il marocchino Amine Aassoul, arrivato a Terni nel 2007. Dopo alcuni furti gli era stato revocato il permesso di soggiorno ed era stato rimpatriato. Aassoul era tornato in Italia nel maggio 2014, sbarcando a Lampedusa. La sua richiesta di asilo politico era stata respinta ad ottobre e la Squadra Volante di Terni gli aveva notificato la decisione. Il marocchino aveva però fatto ricorso nei trenta giorni previsti ed era in attesa di una decisione in merito. Poi il delitto. Oggi il Ministero dell'Interno è stato citato per non aver espulso dall'Italia l'omicida. Il Ministero della Giustizia, invece, per non aver portato ad esecuzione un cumulo di pene che pendeva sulle spalle di Aassoul (6 anni di reclusione per vari reati). La Presidenza del Consiglio per il mancato recepimento della direttiva europea 80 del 2004, che prevede l'istituzione di un fondo di garanzia a tutela delle vittime dei reati gravi commessi da nullatenenti.

"Tutto pienamente condivisibile - insiste Maccari -. E, del resto, già a marzo avevamo denunciato senza mezzi termini che l'uccisione di David è l'ennesima conferma della totale inadeguatezza di un sistema che non offre alcuna seria gestione delle problematiche legate all'immigrazione clandestina. E' l'ennesima conferma delle tantissime menzogne di chi giunge in Italia fingendo di chiedere aiuto ma in realtà è pronto solo a sfogare ogni sua assurda pretesa ed ogni sua volontà di sopraffare le leggi e i cittadini di un Paese che offre ospitalità e si ritrova con un figlio ammazzato. E' la tragedia dell'approssimazione e dell'insicurezza generata da una legislazione completamente inappropriata. Solo le Forze dell'Ordine avevano fatto ciò che era necessario nei confronti di chi ha assassinato un innocente, quelle stesse Forze dell'Ordine in nome delle quali insistiamo a denunciare che così i problemi di ordine e sicurezza legati all'immigrazione finiranno per travolgere il Paese. Il caos dovuto alla gestione dell'immigrazione non fa altro che continuare a generare episodi di gravissimo rischio, quando non tragedie consumate come quella di Terni, cui uno Stato, chi lo amministra e chi ne fa le leggi, non dovrebbe consentire che i suoi cittadini fossero esposti e, se non lo evita, deve risponderne".