"Rivolte ovunque, di adulti, di minorenni, per il cibo, per il vestiario, per la tv a pagamento, per i soldi soprattutto... Ormai le rivolte nei Centri per immigrati si susseguono con cadenza settimanale e presto aumenteranno. E aumenteranno gli interventi cui le Forze dell'Ordine sono costrette per sedare le violenze, ed aumenterà il numero di chi rimarrà ferito per lavorare dentro a queste polveriere fuori controllo. Certo, le rivolte si moltiplicheranno perché si fa presto ad imparare come imporsi, proprio come si fa presto ad imparare che arrivare in Italia e chiedere aiuto consente di restare per tanto, ma tanto tempo, in attesa che qualcuno verifichi se ciò avviene sulla base di una bugia o meno, sulla base di presupposti seri e fondati o meno, e comunque sempre facendo come più aggrada, calpestando leggi e regole e diritti della gente che da ospitalità, protetti da serie conseguenze in una sorta di limbo normativo che non consente alcuna seria tutela contro i malintenzionati che delinquono approfittando del loro status di clandestini".
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo che, in tre giorni, si sono registrate due nuove rivolte, in Calabria, tanto nel Centro per minori stranieri non accompagnati ubicato in località Poggio Pudano, nel comune di Crotone, quanto nel Centro d'accoglienza S. Anna, il più grande d'Europa. I minori hanno protestato il mancato percepimento del "pocket money", delle schede telefoniche e per l'asserita insufficienza dei vestiti loro forniti, chiedendo poi di conoscere la data di esatta convocazione da parte della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato ed il conseguente rilascio del permesso di soggiorno. Dopo aver bloccato il cancello di ingresso, gli extracomunitari hanno iniziato a lanciare contro il personale ed i responsabili della struttura panche, tavoli, sedie, casse d'acqua e generi alimentari vari. Sul posto sono giunti Agenti della Polizia di Stato di Crotone e personale del Reparto mobile di Taranto e del Reparto prevenzione crimine Calabria Settentrionale di Cosenza. La rivolta è stata sedata dopo un lungo e difficile lavoro.
Al Centro S. Anna, poi, gli ospiti della struttura hanno protestato, secondo quanto si è appreso, perché non gradiscono il menù del campo, in particolare non vogliono le lasagne nel menù; perché vogliono la Wi fi libera e gratuita nel campo; perchè vogliono più soldi per le loro spese quotidiane; e per via del ritardo con cui la Commissione fissa le udienze e per i troppi dinieghi alle loro richieste di ottenere lo status di rifugiati. Gli immigrati sono organizzati in 3 gruppi, hanno bloccato strade ed accessi al campo ed al vicino aeroporto rendendo necessario un intervento delle Forze dell'Ordine contro cui c'è stata resistenza al punto che alcuni Finanzieri hanno avuto bisogno delle cure dei sanitari.
"Fenomeni analoghi - aggiunge Maccari - si stanno ripetendo con allarmante frequenza in tutta Italia da mesi ormai, ma nessuno pare farci caso. Nessuno tranne, ovviamente, quei 'cretini' dei colleghi in divisa che devono tentare di tenere sotto controllo una situazione ormai ingestibile, un po' come tentare di trattenere in un pugno della benzina che invece scivolerà inesorabilmente via fra le dita di una mano andando a cadere su un fuoco acceso".