Immobili e case di proprietà: calo delle compravendite, mentre nel 2014 in aumenta il numero di mutui

Creato il 31 dicembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Mentre torna a calare il mercato immobiliare, nei primi undici mesi del 2014 gli italiani sono tornati a sottoscrivere mutui. Nel secondo trimestre 2014, dopo la leggera ripresa nel trimestre precedente, rileva l’Istat, le convenzioni notarili di compravendite di unità immobiliari, sia ad uso residenziale sia ad uso commerciale, tornano a registrare valori negativi. I dati relativi ai primi undici mesi del 2014, segnala l’Associazione Bancaria Italiana, evidenziano, invece, la ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie, tramite mutui, per l’acquisto delle abitazioni.

(intermediachannel.it)

Il calo delle convenzioni notarili relative all’acquisto di proprietà immobiliari. Il calo tendenziale è pari al 3,1% per le convenzioni notarili relative a trasferimenti di proprietà nel complesso del settore immobiliare; la stessa variazione negativa si registra per i passaggi di immobili ad uso abitazione mentre i trasferimenti di unità immobiliari a uso economico si riducono del 3,2%. Nonostante questo, però, i dati relativi ai primi undici mesi del 2014, come descritto dall’Abi, evidenziano la ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie, tramite mutui, per l’acquisto delle abitazioni. Così nel secondo trimestre 2014 si sono registrate 151.994 convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari. Il 93,3% delle convenzioni rogate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo ed accessori (141.833), il 6,0% unità immobiliari ad uso economico (9.126) e lo 0,7% (1.035) unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà.

Diminuzioni omogenee a livello territoriale. A livello territoriale, nel comparto dell’immobiliare ad uso residenziale, si registrano variazioni negative in tutte le ripartizioni geografiche, con valori sotto la media nazionale nelle Isole (-9,7%) e al Sud (-5,4%). Anche nel settore dell’immobiliare ad uso economico, tutte le ripartizioni geografiche fanno registrare variazioni negative, tranne le Isole (+4,5%). Gli Archivi Notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane e con sede nei centri minori registrano un nuovo calo delle convenzioni di compravendita immobiliare. Di rilievo, nel comparto dell’economico, i risultati degli Archivi con sede nelle piccole città (-4,5% a fronte del -1,1% degli Archivi dei grandi centri).

Gli italiani, intanto, fanno più mutui per l’acquisto di immobili. I dati relativi ai primi undici mesi del 2014, segnala l’Abi, evidenziano, però, la ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Dal campione, composto da 84 banche, che rappresenta circa l’80% della totalità del mercato bancario italiano, emerge che tra gennaio e novembre 2014 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 22,465 miliardi di euro rispetto ai 17,123 miliardi dello stesso periodo del 2013. L’incremento su base annua è, quindi, del 31,2%. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2014 è anche superiore sia al dato dei primi undici mesi del 2012, quando si attestarono sui 18,794 miliardi di euro sia già al valore dell’intero 2013 (19,085 miliardi di euro) e dell’intero 2012 (20,712 miliardi di euro). Sono in aumento soprattutto i mutui a tasso variabile che rappresentano, nei primi undici mesi del 2014, oltre il 78% delle nuove erogazioni complessive; tale valore era del 77% nello stesso periodo del 2013 e del 70% nei primi undici mesi del 2012.

Crescita per convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni. Infine, le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, rileva l’Istat, registrano una crescita del 5,1%. Nel settore dei mutui e dei finanziamenti, valori positivi si osservano in tutte le ripartizioni geografiche, con valori sopra la media al Sud (+10,6%) e nel Centro (+9,6%). Gli Archivi con sede nelle città metropolitane registrano la variazione più alta (+5,8% a fronte del +4,6% nei Centri minori). (ADNKRONOS)