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Alla fine i teocrati iraniani bollarono l’amore per i cani non come disobbedienza al Corano ma come «acquiescenza all’invasione culturale occidentale». Di cani immondi non si parla nel Corano bensì nei Revayat (i detti di Maometto o degli Imam) i cui divieti vanno ugualmente rispettati, ha sentenziato Makarem Shirazì. A Teheran esiste da tempo un “centro di detenzione per cani” dove vengono portati gli animali sequestrati per strada ai padroni. Reato imputato al cane: «Camminata in pubblico»
Fonte : Repubblica
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Commento della D.sa Grazioli
Si dice che “Il mondo è bello perché é vario” ma in questo caso mi viene da modificarlo in… “avariato“.
Quando si giunge all’assurdo di mettere in galera un cane perché “cammina in pubblico“, al solo scopo di limitare le libertà degli uomini, si è davvero arrivati alla frutta