Imola, Di Maio annuncia l’addio alla politica

Creato il 18 ottobre 2015 da Blogaccio @blogaccioBlog

Povertà, onestà ed obbedienza a Grillo e Casaleggio, anche ad Imola #Italia5Stelle conferma la regola. Governiamo noi e sarà un’Italia senza mazzette, una politica senza soldi, con giornalisti liberi e politici sotto controllo. Sarà un’Italia bella e giusta quella che fiorirà dal seme dell’onestà. Non è Giovanni il Battista a parlare dal palco dell’autodromo di Imola in questi termini bensì il profeta portavoce a 5 Stelle Alfonso Bonafede, il più ispirato del Movimento che si appresta a conquistare le città metropolitane prima di arrivare al Governo da Palazzo Chigi. Non vuole invece sentir parlare di conquiste Luigi Di Maio: non conquisteremo le città, noi vogliamo restituirle ai cittadini, ribadisce il vicepresidente della Camera che giunto allo zenit di popolarità, inebriato da fans, anticipa senza sorprese il prossimo addio alla politica, per far posto a quelli che sono venuti qui, al parco delle acque minerali di Imola. Nel 2010 ricorda, anch’io ero un attivista come tutti e valevo uno come gli altri sottintende. Ora che però vale pressappoco un milioncino di voti, si ritirerà a vita politica monacale e farà spazio alla regola della rete che in breve tempo dovrà scovare un altro talento con l’intervento nel conclave dei clic dello spirito di community.  Il nostro leader si chiama chiunque e verrà fuori dal mistero gaudioso della rete con la sola eccezione per i candidati sindaci che saranno selezionati dai soviet territoriali, ‘ops, pardon. Dalle grandi assemblee degli attivisti locali. Perentorio dall’area meetup si fa sentire Roberto, il Fico della Vigilanza Rai: abbiamo timore di bruciarci, ma non ci tiriamo indietro per le comunali. Gratta, gratta, se capiscono che gli conviene va a finire che candidano Di Maio a Presidente del Consiglio, non sarebbe la prima ricorda Enrico Mentana: è già accaduto con la partecipazione alle trasmissioni TV, l’anno scorso Grillo teorizzava l’oscuramento punitivo della stampa, poi si sono ricreduti dopo le picchiate nei sondaggi ed oggi il direttorio imperversa nei teleschermi degli italiani. I problemi nelle relazioni con la stampa, nascono dal fatto che spesso i grillini sono indisponenti, ma hanno tutti i diritti a scegliere le loro regole e noi non possiamo arrogarci il compito di suggerire che cosa è giusto per il M5S che dobbiamo capire, è un fenomeno del tutto nuovo che si muove per logiche diverse da quelle dei partiti tradizionali


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