Perdonare non significa dimenticare: si conserva l’apprendimento dell’esperienza. Bisogna sapere, a volte, tagliare i ponti e, per sopravvivere e recuperare la propria salute, rinunciare ad avere rapporti con parenti affettuosi anziché con parenti malevoli. Il perdono serve a lasciare la presa dell’esigenza che il passato sia differente da quello che veramente è stato. Il che non significa che si approvi il comportamento dell’altro, che resta comunque inaccettabile: si può perdonare e ricordare. Ci si libera allora del nostro passato, anziché rimanerne oppressi.
Perdonare significa anche rinunciare ad ogni “esigenza di richiesta di perdono” per il male che ci è stato fatto o per l’ingiustizia subita; ma benché non la si esiga più, una richiesta di perdono ci libera.
Tratto da: Uscire dal lutto - Superare la propria tristezza e imparare a vivere di nuovoDi Renzo Editore