In un’atmosfera che evoca il clima politico dell’Europa centrale tra le due guerre, Gonçalo M. Tavares ci racconta la storia di Lenz Buchmann, un chirurgo di fama che a un certo punto della sua vita decide di entrare in politica solo per affermare il proprio potere.
Buchmann scambia la vita per una guerra senza fine e si mette al centro del suo mondo. Per lui vince chi spara per primo, resta in vita chi non ha paura, chi non si tira indietro.
Così, giorno per giorno, arriva a convincersi che non ci può essere spazio per gli altri e per la pietà, per la compassione e la tolleranza. E che, in fondo, è sempre meglio dominare che piegarsi rassegnati.
Con questo libro Tavares ha ribadito ancora una volta il proprio talento e lo ha fatto irritandoci non poco, anche se in modo raffinato. Sarà compito del lettore più attento ricostruirne l’intelligente elaborazione, precisandone i punti di forza, ma anche i punti deboli. Perché se da un punto di vista teorico e stilistico il lavoro resta impeccabile, in diversi momenti manca di quella schietta autenticità che seduce e fa di un buon libro un autentico capolavoro.
Gonçalo M. Tavares
Imparare a pregare nell’era della tecnica
(traduzione di Roberto Francavilla)
Collana I Narratori
Feltrinelli
2011