Sorridere fa bene: non solo per ritrovare il buonumore ma anche per tornare ad assaporare il benessere. Pensate a una serata con gli amici o uno spettacolo comico che vi fa dire “era un sacco di tempo che non ridevo cosi” oppure “ho mal di pancia dal ridere”. Ecco, come vi sentite dopo quei momenti? Alla grande scommetto. Quindi sarete d’accordo con me che sorridere e ridere fa davvero bene.
Il dott. McGraw con il suo staff utilizzano la Benign Violation Theory: un meccanismo scientifico della risata che può essere riprodotto a scopi ludici o terapeutici. Il sorriso come terapia, quindi. Del resto, come si legge su LaStampa.it, già Aristotele e Platone ritenevano che le barzellette migliori nascessero dal senso di superiorità rispetto agli errori altrui. La famosa tragedia di chi sta accanto che genera la commedia. Se per “tragedia” intendiamo piccoli incidenti, ovviamente.
Ma cosa recita la teoria di questo medico americano? Semplicemente dimostra che si ride quando si subisce o si testimonia una violazione o uno sgarro che appaiono benigni. Quindi situazioni negative che si rivelano accettabili e sicure. Il progetto è molto serio, a tal punto che il dott. McGraw e lo scrittore Joel Warner hanno avviato il progetto Humor Code con il quale girano anche nei luoghi difficili del pianeta (come i territori palestinesi occupati) a cercare situazioni comiche che intendono poi riportare in un libro. Sorridere di fronte a una tragedia aiuta, poco a poco, a superarla.