Imparare dai giochi olimpici?

Creato il 13 settembre 2012 da Generatorediefficienza @GdE_Elena

sembra possibile…

Nei 17 giorni di gare, le olimpiadi hanno portato allo scoperto tutto ciò che non abbiamo mai visto!

Le squadre si allenano da mesi ( anzi anni!!) per questa manifestazione sportiva e, possiamo dire, per un totale di ore paragonabile a quello che un impiegato accumula ogni settimana.

Sacrificio, tensione, coraggio, determinazione, rabbia, delusione ma sopratutto la loro gestione: sono questi i valori a cui abbiamo assistito durante i giochi.

E tutto per un paio di minuti, trascorsi i quali gli atleti guardano il tabellone per scoprire la propria qualificazione ed esultare oppure l’eliminazione ed uscire (comunque) a testa alta.

In questa XXX edizione delle olimpiadi altre atlete hanno partecipato con un gusto diverso: pensiamo alla vittoria di Sarah Attar che ha vinto i pregiudizi pur non qualificandosi ai giochi. Grazie a lei la storia è cambiata.

Mentre passano le immagini penso ai continui collegamenti riscontrabili nella vita di tutti i giorni.. lavoro compreso!

Infatti il mondo del lavoro non sembra più rispecchiare gli ideali tanto ricercati dai lavoratori e tramandati ai propri figli. Corretto o no, una simile ricerca oggi è da applicare ad altri elementi, ancora più critici, per il proprio successo..

Stiamo parlando dell’ aver fiducia in sè stessi, della consapevolezza delle proprie capacità, delle competenze acquisite e di quelle non apprese per potersi migliorare.

Lo stesso pensiero mi torna in mente anche in queste settimane, periodi in cui si svolgono le paraolimpiadi.

A qualcuno può “far strano” vederli, e forse per il semplice fatto che il normale è abituato a vedere la persona disabile come l’emarginato a causa dei suoi problemi.

E invece no! Si deve ricredere: Annalisa Minetti, Alex Zanardi, Cecilia Camellini, Roberto Bargna e Assunta Legnante sono, solamente, alcuni degli atleti azzurri che hanno partecipato a questa edizione 2012 e che torneranno a casa con una medaglia al collo. Nonostante i pregiudizi e le difficoltà che nella vita possono aver incontrato.

Dai successi olimpici possiamo capire che rimanendo fermi non otterremmo risultati buoni e meno buoni: si perchè, alla fine, anche quest’ultimi formano!

Spesso molte persone, care e meno care, ci vedono fuori dal podio. Spesso a causa delle difficoltà ci abbattiamo e ci lasciamo abbattere perchè pensiamo sia un sogno impossibile.

Ma per dire di essere veramente fuori, dobbiamo crederci senza farci abbattere e giocarcela fino alla fine: non è impossibile solo un po’ più complicato del previsto!

Buon allenamento!

Italy’s Diego Occhiuzzi celebrates his victory over US fencer Timothy Morehouse at the end of their Men’s Sabre fencing event as part of the London 2012 Olympic games, on July 29, 2012 at the ExCel centre in London. AFP PHOTO / TOSHIFUMI KITAMURA (Photo credit should read TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/GettyImages)

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Immagini: google.it



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