Nel mondo,ci sono molte malattie, e vi è molta sofferenza. Da qualche tempo in Africa, si è ri affacciato il virus ebola, che tutti credevamo scomparso. A parte questo, l’occidente e in particolare l’Italia, sembra aver perso la testa. Una delle malattie che si sta affermando in maniera preoccupante negli ultimi anni in occidente, è la depressione. Si tratta di un disturbo dell’umore, come spesso tendono a dire gli psichiatri e gli psicologi, per questo spesso, non viene neanche considerata dalla gente comune. Per i più, la depressione, è uno stato personale che potrebbe passare, senza che nessuno debba fare niente per provare a gestirlo. Quando però questo stato sfocia nella disperazione di chi lo vive, e di mezzo ci va chi non c’entra niente, allora tutti si svegliano, e si chiedono come sia stata possibile una cosa di questo genere. La risposta non è semplice da dare, perché ognuno di noi è fatto a modo suo, e non sempre il carattere coincide con la malattia e viceversa. Per una questione di ignoranza o superficialità diamo per scontato, che ogni nostra azione, sia cosciente e ben valutata, sappiamo o fingiamo di sapere che ogni decisione, ogni pensiero, ogni parola, hanno un origine precisa e per questo, anziché provare a pensare a come dovremmo comportarci quando pensiamo, facciamo le cose senza un perché. decidiamo di farle alla cieca, sperando che dopo staremo bene, L’uomo che oggi a Catania, ha accoltellato le figlie di 12 e 14 anni, non era malato e stava divorziando dalla moglie. Forse l’idea di perdere il controllo della sua vita, lo ha portato ad accanirsi contro quelle povere ragazzine, che non avevano alcuna colpa, se non quella di trovarsi lì con il mostro. Un mostro, che per cercare di “riaggiustare” la sua famiglia, ha pensato di distruggerla. Per il solo motivo che ormai (secondo lui) era finita, non c’era possibilità di riscatto, perciò dovevano morire. A cosa è dovuta questa ondata di omicidi? Perché oggi diventa così semplice distruggere una vita? Semplice. manca la fiducia. Fiducia prima di tutto, in noi stessi, Il continuo delegare degli altri e sentirci in dovere o di scavalcarli eliminandoli fisicamente o sottomettersi perdendo i propri diritti, ha reso le persone sempre più fragili e indifese, al punto che ci siamo convinti che per evitare lo stress o risolvere il problema, sia meglio usare il coltello. il ferimento di quelle ragazze, ci spinge a chiederci se il coltello dell’assassino, abbia un qualche potere di annullare la realtà. La risposta è no. Non ha il potere di annullare la realtà, o di banalizzare la vita. Ma di distruggerla sì, per questo sarebbe intelligente se tutti, politica in primis, si chiedessero come fare per arginare gli omicidi in famiglia.E come fare per proteggere le vittime dei potenziali carnefici. Una prima idea, sarebbe quella di creare una banca nazionale del DNA, per far sì che chi ha avuto precedenti penali, non possa sfuggire definitivamente alla giustizia. Poi occorrerebbe tornare a studiare educazione civica, conoscere le leggi e saperle rispettare. E per ultimo, e non ultimo, occorrerebbe definire una volta per tutte, la responsabilità penale del soggetto. Se uno uccide, deve rimanere in carcere, non c’è buona condotta che tenga. A meno che non ci sia errore giudiziario, chi sbaglia, deve pagare e non ci devono essere compromessi in merito. Oggi è toccato a queste due ragazzine (una delle quali e morta, l’altra e gravemente ferita) domani a chi toccherà?
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