Con il secondo posto nel Gp del Brasile Antonio Cairoli ha conquistato con due gare di anticipo il suo secondo titolo mondiale consecutivo nella Mx1, il quarto in carriera (considerando anche quelli in Mx2). In 6 anni il 24enne di Patti ha raggiunto il tetto del mondo per 4 volte. Il SuperSiculo, dunque, si consacra, per talento, risultati e spettacolarità, tra i più grandi piloti di cross della storia. Sul pietroso e sconnesso suolo verde-oro l'azzurro si è piazzato terzo in Gara-1 alle spalle dell'altro italiano Davide Philippaerts e del grande rivale belga Clement Desalle. Nella seconda prova, però, un Cairoli indiavolato scavava sin dalla partenza un solco incolmabile sui più immediati inseguitori, mentre Desalle, a causa di un errore, doveva accontentarsi di un mesto 17mo posto, dando di conseguenza addio alle residue velleità di titolo mondiale. Il solido Philippaerts, terzo in classifica generale, ha trionfato nel Gp brasiliano grazie alla piazza d'onore nella seconda competizione. Cairoli, ormai irraggiungibile, precede Desalle nella graduatoria del campionato di ben 108 punti, un margine che non ha bisogno di ulteriori commenti se non quello che la superiorità del pilota tricolore è apparsa schiacciante. L'italiano, inoltre, ha vinto brillantemente la sua scommessa di inizio stagione, quando, tra mille scetticismi, decise di gareggiare con una ktm 350, rivelatasi allo stato dei fatti più veloce, affidabile e maneggevole delle 450. A questo punto l'obiettivo del fuoriclasse isolano sarà probabilmente quello di eguagliare ( e magari superare) il record di titoli mondiali conquistati in passato dal belga Stefan Everts: 10. Ha l'età giusta per provarci. La dinastia dell'Imperatore Cairoli è appena all'inizio di un ciclo che potrà ancora riservare gioie e soddisfazioni.
Federico Militello