Impianto geotermico con collettori orizzontali

Creato il 01 settembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

L’impianto geotermico con collettori orizzontali sfrutta il calore presente a bassa profondità nel terreno.

Questa tecnologia infatti dipende più dall’irraggiamento solare accumulato negli strati superficiali del terreno che dal calore endogeno del sottosuolo.


Schema impiantistico di un impianto geotermico con collettori orizzontali (fonte: http://www.nextville.it/)

I collettori, che sono degli scambiatori di calore in materiale plastico, sono interrati orizzontalmente a circa 1-2 metri di profondità, al di sotto del limite di congelamento.

La temperatura del terreno superficiale nel corso dell’anno è più stabile rispetto a quella dell’aria, consentendo buoni rendimenti, anche se inferiori, soprattutto in inverno, rispetto agli impianti che utilizzano sonde geotermiche verticali.

All’interno dei collettori circola, a circuito chiuso, una soluzione di acqua e antigelo (conosciuta anche come “salamoia”), che assorbe il calore del terreno e lo cede alla pompa di calore geotermica. Le pompe di calore geotermiche più comunemente utilizzate in questi impianti sono le pompe acqua-acqua e salamoia-acqua.

La posa di collettori orizzontali richiede grandi superfici, che a seconda dei casi corrispondono dalle due alle tre volte la superficie interna da riscaldare/raffrescare. E’ fondamentale che i collettori vengano interrati in superfici erbose drenanti, non piantumate né  occupate da edifici o altri manufatti.

Vantaggi

• notevole semplicità impiantistica

• nessuna necessità di trivellazioni e verifiche geologiche

• costi contenuti

Svantaggi

• notevoli superfici richieste

• ridotta efficienza in fase di riscaldamento