Impigliati nella rete ed altre amenità

Da Gio65 @giovanniparigi

Sono poche le cose che mi legano al sessantotto perchè è veramente troppo distante dal mio mdo di pensare, però se lo slogan "Sapere è potere" è loro non posso che condividere. Chi detiene il sapere detiene anche il potere è indubbio. Come è indubbio che se qualcuno mette in discussione il sapere altrui ne mette in discussione l'autorità e dunque il potere.

I miei tentativi di porre all'attenzione degli studiosi il mio The synchronisms of Kings 1-2: an insolvable problem or simply a question of approach?  sono quindi destinati al fallimento, perchè gli editori di riviste specializzate pubblicano solo materiale griffati. Ed è giusto così, perchè altrimenti dovrebbero conoscere e padroneggiare troppi argomenti. La responsabilità, quindi, ricade tutta sugli esperti i quali, però, abbiamo visto che volutamente ignorano il mio lavoro che, se pubblicato, metterebbe a repentaglko il loro sapere e dunque il loro potere, perchè troppo marchiano è stato il loro errore, tanto che spesso mi sono spinto a parlare di malafede: se i conti della spesa non tornano non si cercano spiegazioni folli, ma si ripesa e si calcola quanto al chilo. Così fanno le massaie, ma non loro, forse perchè troppo intelligenti, troppo eruditi, troppo esperti, appunto.

Detto questo non posso che ringraziare la rete che mi ha data la possibilità di far conoscere e sapere a tutti che la cronologia biblica esiste, almeno fino a Davide è coerente, lineare e non contraddittoria. Mi ha permesso, inoltre, di dare un'anagrafe al povero Gesù che non sapeva cosa scrivere nella carta d'identità. Infine mi ha permesso di salvare l'esistenza dello sfortunato Daniele, che gli stessi conosciuti esperti vorrebbero una leggenda. Come potete capire sono tante le cose per cui debbo ringraziare, ma ce ne sarebbero addirittura altre. Per farlo aspettiamo che la rete sia tirata a bordo. Sono certo che vi troveremo pesci buoni, cattivi e incazzati. Incazzati, certo, perchè le figure da bischero, come diciamo in Toscana, non piacciono a nessuno.

Mentre aspetto che i miei tre sgombri al forno con le patate si cuociano a dovere, voglio raccontarvi una cosa curiosa ch mi accadde anni or sono. Ero in camera di mia madre e guardavo la valle dalla finestra. A un tratto comparve, sbucando dalle nuvole, un raggio di sole, un unico chiaro, raggio. Rimasi per un po' ad osservarlo, fino a che mi convinsi che non fosse casuale. Era tempo di funghi, ma mi sembra che non ne fossero nati molti quell'anno. Fatto sta che salii in macchina, feci a bordo un bel tratto di strada e poi un altro a piedi, fino al punto che approssimativamente mi sembrava avesse indicato il raggio. Il tratto a piedi s'inoltra a lungo nel bosco per cui camminai. Camminai fino a trovare, sotto una grande quercia che era lungo la strada, un porcino fantastico. Guardate che vi sto raccontando la pura verità. Incredibile non è vero?

Questa storiella si presta pure ad essere una discreta trama per uno dei miei racconti. Immaginate lo stesso raggio di sole, lo stesso percorso ma di trovare sotto la quercia una ragazza (ero ancora giovane allora, sulla trentina adesso ne ho 47). Capite cosa voglio dire? Un matrimonio con la vera, inequivocabile benedizione. Un'Eva dei nostri giorni in un contesto adamitico (nel senso naturalistico del termine, ovviamente, perchè anche se abbiamo parlato di sesssantotto mica vado a giro per la campagna nudo!). Chessò, un'ornitologa, una laureanda in scienze forestali o, il classico dei classici, una pastorella dalle guance rosee. Certo manca l'antagonista che rende dianmico il racconto. Che facciamo, diciamo che pure un sessantottino era invaghito di lei? 'rcavacca, il pesce è cotto, salvo in bozze e pubblico dopo. Buona domenica.


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