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Impostare la fotocamera per la fotografia astronomica

Da Beppe @Fid2

L’astrofotografia, in fin dei conti, non è né costosa né complicata, è necessaria un po’ di pazienza e di pratica. Per quanto riguarda la macchina fotografica, è possibile definire una serie di impostazioni basilari che dovrebbero essere perfette per cominciare, salvo poi effettuare correzioni del caso in funzione del tempo, delle lenti o dei vostri gusti. Per impostare la fotocamera per la fotografia astronomica nel modo corretto, possiamo fare riferimento ai seguenti parametri:

  • Modalità Programma – impostato su manuale.
  • Autofocus – Spegnere.
  • Bilanciamento del bianco – Impostare su luce del sole o utilizzare un bilanciamento del bianco personalizzato.
  • Scatto – Impostare su Scatto singolo
  • ISO – In genere deve essere impostato su 1600 o 800 per la lunga esposizione del cielo profondo in astrofotografia.
  • Misurazione – Generalmente non importa, ma si può provare ad impostare la misurazione a punto, specie se si sta scattando la Luna o il sole (con filtrazione adeguata).
  • Compensazione dell’esposizione – Impostatela a zero.
  • Velocità dell’otturatore – Impostate l’esposizione desiderata: fino a 30 secondi di solito può essere selezionata la voce corrispondente. Per più di 30 secondi, impostate la modalità bulb.
Impostare la fotocamera per la fotografia astronomicaBy: Ben SalterCC BY 2.0
  • Autoscatto – Se non si dispone di un comando di scatto a distanza, è possibile utilizzare l’autoscatto della fotocamera per chiudere l’otturatore in modo da non dover toccare la fotocamera, cosa che ridurrà le vibrazioni.
  • Specchio Lock-Up – Per le lunghe esposizioni, probabilmente non è necessario bloccare lo specchio prima di uno scatto. Per le esposizioni brevi e per le foto planetarie ad alta risoluzione, è buona norma bloccare lo specchio prima dell’esposizione per ridurre il movimento della fotocamera e le vibrazioni causate dal ribaltamento dello specchio.
  • Tipo di salvataggio – RAW, questo consente di poter modificare le immagini in fase di post produzione. Se la vostra fotocamera consente il salvataggio contemporaneo in JPEG e RAW, selezionate questa modalità in quanto avrete un’anteprima dell’immagine scattata senza dover necessariamente elaborare il file RAW.
  • Dimensione foto e qualità – la maggior parte delle fotocamere consente anche la scelta della risoluzione dell’immagine. Inutile dire che si deve sempre scegliere la risoluzione e la qualità più alta. Cosa che comporterà tempi di scrittura più lunghi.
  • Nitidezza – Diverse telecamere applicano una particolare filtrazione che permette di incrementare la nitidezza dell’immagine finale e varia da modello a modello (per esempio la Canon 1D applica più nitidezza predefinita sui file JPEG rispetto alla 1D Mark II). Poiché quasi ogni reflex ha un filtro passa-basso di fronte al sensore per evitare problemi di artefatti (anti-aliasing), le immagini che producono vengono corrette, ovvero rese più nitide. E questo incrementa un po’ il rumore di fondo. Le fotocamere destinate all’astrofotografia (la serie D800 o D810 di Nikon, ad esempio) sono prive di questo filtro anti-aliasing, il che permette di evitare la perdita di nitidezza. Questo parametro purtroppo non è modificabile, quindi dovrete farvene una ragione.
Impostare la fotocamera per la fotografia astronomicaBy: cigumoCC BY 2.0
  • Saturazione – Alcune fotocamere consentono di regolare la saturazione del colore dell’immagine JPEG nella fotocamera. In generale, questo parametro non dovrebbe essere toccato. L’aumento della saturazione farà apparire artefatti di colore relaitivi al rumore termico nella fotografia finale. Occhio che alcune fotocamere partono da una saturazione più spinta: controllate ed eventualmente riducetela.
  • Spazio colore – Idealmente vorremmo poter utilizzare il più grande spazio colore a disposizione (nella maggior parte delle fotocamere digitali di fascia alta è Adobe RGB). Tuttavia, se non si ha una piena comprensione degli spazi colore, evitate di giocarci in quanto una cattiva impostazione potrebbe farvi avere colori imprecisi nella foto finale. Per andare sul sicuro, utilizzate lo spazio colore sRGB: in questo modo fare molto meno danni dell’usare l’Adobe RGB. Ricapitolando: se sapete cosa state facendo, utilizzate Adobe RGB. Se non sapete cosa è uno spazio colore, usate sRGB.
  • Flash incorporato – Spegnere, è inutile.
  • Riduzione occhi rossi – Spegnere.
  • Riduzione del rumore a lunga esposizione – Questa funzione non riduce il rumore ma piuttosto il segnale termico che genera una parte del rumore complessivo.

Se avete intenzione di scattare solo un paio di fotogrammi a lunga esposizione in formato JPEG, allora si dovrebbe sperimentare questa funzione. La funzione di riduzione del rumore raddoppierà il tempo totale di scatto (o meglio la parte di elaborazione dopo lo scatto), quindi tenetene conto se dovete fare parecchie fotografie. E ricordate anche che alcune fotocamere di fascia alta hanno un così basso rumore termico che potrebbe anche non essere necessario usare questa funzione. Il rumore termico dipende dalla durata dell’esposizione, dalla temperatura dell’ambiente e dalla capacità della fotocamera di gestire il segnale termico. Fate un test scattando la stessa foto con  e senza questa funzione attiva per vedere quali differenze apporta.

Impostare la fotocamera per la fotografia astronomica
By: Mike Lewinski – CC BY 2.0

Come accennato, quando si attiva questa funzione, il tempo di scatto raddoppia. Vediamo come funziona l’opzione per la riduzione del rumore termico: ipotizziamo di voler scattare una foto con esposizione di 1 minuto. L’otturatore si apre e l’esposizione comincia. I fotoni colpiscono il sensore e vengono contati dal software a corredo del sensore. Quando l’esposizione si conclude, l’immagine non viene immediatamente scaricata sulla scheda di memoria ma  inizia un’altra esposizione, della stessa durata che abbiamo definito per la fotografia principale. Ma questa volta con l’otturatore chiuso. In pratica la macchina fotocamera scatta una foto nera. La fotografia finale però non è del tutto nera ma presenta alcuni punti più luminosi: sono appunto degli artefatti dovuti alla presenza di rumore termico. Essendo il rumore termico coerente con le condizioni di cui sopra, questo è lo stesso in entrambe le fotografie realizzate: la macchina fotografica sottrae quindi i punti “non neri” alla foto originale, cancellando di fatto il rumore termico dalla foto finale.

Riduzione del rumore agli alti ISO – Come per la riduzione del rumore termico, anche in questo caso raddoppiamo il tempo di scatto.  Il funzionamento è simile all’opzione di cui sopra ma molto meno efficace (è meno prevedibile). E’ consigliabile disattivare quest’impostazione.

Tutte le informazioni che vi abbiamo dato su come  impostare la fotocamera per la fotografia astronomica variano, ovviamente, da situazione a situazione: luce, condizione del cielo, tipo di macchina fotografica in uso. Non si tratta di leggi scritte nella pietra, bensì di consigli pratici che vi permetteranno di cominciare a impostare la macchina fotografica per questo tipo di fotografia. Come sempre è la pratica e la profonda conoscenza di cielo ed apparecchiatura a fare la vera differenza.

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