Se c’è una cosa che l’uomo non riesce proprio a fare quando ha problemi a letto è ammettere di avere un disturbo. E ancor di più riuscire ad ammettre di aver bisogno dell’aiuto di uno specialista. All’inizio infatti cerca di ignorare il problema, poi si chiude in sè stesso e inizia a cercare sul web più informazioni possibili per risolvere il problema da solo. Si ritrova così di fronte a un ginepraio di informazioni confuse e discordanti: da diagnosi fai da te a veri e propri farmaci o rimedi poco consigliabili. In media, secondo gli esperti, passano all’incirca due anni prima che un paziente si decida a rivolgersi a uno specialista che lo aiuti seriamente.
La disfunzione erettile, quella che una volta veniva chiamata più semplicemente impotenza, è ancora un pericoloso tabù nell’universo maschile. Eppure, ben un italiano su otto, cioè un totale di circa tre milioni di adulti, ne soffre spesso per via di stili di vita sbagliati, ma non di rado questo disturbo è il campanello d’allarme per patologie più importanti.
Per questo anche quest’anno è partita da oggi la campagna informativa “Torna ad amare senza pensieri”, realizzata dalla Società italiana di andrologia (Sia), con l’obiettivo di diffondere una corretta cultura della prevenzione, diagnosi e trattamento della disfunzione erettile, ribadendo l’importanza di consultare il medico e lo specialista andrologo già al primo esordio del sintomo.
Sottovalutare i sintomi della disfunzione erettile, infatti, non solo prolunga le sofferenze a letto, ma preclude la possibilità di smascherare problemi di salute ben più seri. Nel 77 per cento dei casi, infatti, i sintomi di questo disturbo sono associati alla possiboile insorgenza di altre patologie, prima di tutte le malattie cardiovascolari o il diabete.
“Ecco perchè pensare di sottovalutare la disfunzione erettile è sbagliato e, soprattutto, dannoso per la salute maschile”, ha sottolineato Vincenzo Gentile, presidente della Sia.
Per questo, anche quest’anno, l’obiettivo della campagna è quello di far entrare tempestivamente in contatto i potenziali pazienti con un medico. “Spesso, però questi pazienti sono ‘bloccati’ – ha spiegato Bruno Giammusso, coordinatore scientifico della campagna – tanto da non riuscire a parlare del proprio problema, nè al medico di famiglia, nè allo specialista andrologo. E questo succede perchè il potenziale paziente non è informato sull’evoluzione della disfunzione erettile.In presenza di un deficit dell’erezione, l’uomo tende infatti a rinchiudersi in sè stesso, o a cercare soluzioni alternative alla visita medica, perdendo così decisamente del tempo prezioso per arrivare alla soluzione. Ecco perchè come Società italiana di andrologia, anche quest’anno, vogliamo mettere a disposizione di tutti i pazienti la nostra esperienza professionale attraverso strumenti pensati appositamente per loro”.
La Sia ha messo a disposizione un numero verde dedicato (800.36.36.77) che da oggi fino all’8 maggio permetterà ai potenziali pazienti di chidere informazioni a 200 andrologi. Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 20.00 alle 22.00. Inoltre, è online il sito Internet della campagna (www.amaresenzapensieri.it), grazie al quale gli esperti della Sia sono riusciti a tratteggiare un primo profilo del potenziale paziente con disfunzione erettile partendo dall’analisi dei dati di accesso.
Il paziente tipo ha un’età compresa tra i 50 e 60 anni, diplomato, abitante nelle grandi città del Lazio, della Sicilia, della Campania e della Lombardia, con una stabile relazione di coppia, ma che non si è ancora sottoposto a una visita andrologica.
Eppure, attualmente esistono gli strumenti per combattere la disfunzione erettile. Tanti farmaci, ognuno dei quali specializzato per ogni singolo problema. Ad esempio, tra qualche settimana dovrebbe arrivare in Italia un nuovo farmaco contro l’eiaculazione precoce introdotto già in Svezia e Finlandia. Si tratta della “dapoxetina”, la prima molecola approvata dall’Emea, l’agenzia europea che si occupa del controllo sui farmaci per la cura di questo problema che affligge dal 20 al 30 per cento degli italiani di età compresa fra i 18 e i 55 anni.
La “dapoxetina” è un parente stretto del Prozac, ovvero molto simile alla molecola del farmaco anti-depressivo. E’ in grado di triplicare il tempo d’erezione, aumentando anche il controllo sull’erezione. Poi c’è tutta una serie di farmaci da tempo già in commercio che, se prescritti dal medico, possono migliorare la vita dei pazienti affetti da disfunzione erettile.
Si tratta della famosa pillola blu, cioè il Viagra, della pillola gialla, il Cialis, e di Levitra. Ognuno dei farmaci ha dei comprovati effetti benefici sulla vita sessuale degli uomini che soffrono di impotenza. Ma il mercato dei farmaci contro la disfunzione erettile è ancora più vasto. Allo studio ci sono tutta una serie di pillole che hanno come obiettivo quello di risolvere i problemi sessuali degli uomini.
Per il momento si tratta di farmaci ancora in via di sperimentazione, ma che hanno suscitato l’interesse di molte case farmaceutiche consapevoli che il target di mercato si sta facendo sempre più ampio.
di Valentina Arcovio
da: http://www.ilmattino.it
Commento del Dott. Zambello
Capisco che la campagna per la prevenzione dei disturbi erettili, impotenza, sia stata organizzata dagli andrologi e che questi “portino acqua al loro mulino” anche se é poco giustificabile. Ma é per me meno comprensibile che una giornalista sposi totalmente questa impostazione teorica, omettendo volutamente o per mancanza di informazioni che la cura della impotenza é sicuramente anche farmacologica ma soprattutto psicologica. Tutti ormai sanno, anche i giornalisti che non c’é pastiglia verde che serva, se c’é un blocco psicologico, una “conversione” somatica di disagi profondi. E’ vero invece che ogni disturbo somatico, impotenza compresa, deve essere opportunamente diagnosticato nelle sua eziologia e nel caso vi fossero cause fisiche, sono quelle che vanno curate. E’ anche vero che la “pastiglietta verde” aiuta a superare alcuni ostacoli ma, é falso e pericoloso far passare l’informazione che c’é ormai una pastiglia per tutto o quasi. Basta aspettare, magari che arrivino dall’estero.
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