- un impregnante all’acqua della tonalità desiderata nella quantità occorrente per la superficie da trattare;
- un pennello o una spugnetta;
- paglietta di ferro media o carta abrasiva fina e media.
protezione personale
- guanti in lattice monouso;
- mascherina per la polvere;
- tuta di carta monouso o abiti da lavoro;
- eseguire il lavoro all’aperto o in un ambiente adeguatamente ventilato.
Occorreranno, inoltre, dei cavalletti per poggiare il manufatto, carta o stracci per coprire la superficie sottostante, uno o più contenitori a perdere per miscelare l’impregnante ed per il lavaggio degli attrezzi.
La prima operazione che eseguo è di ridurre in più parti il manufatto da trattare. In questo modo faciliterò le operazioni di spostamento e renderò accessibili tutte le parti anche le più nascoste. Subito dopo passo alla preparazione dei pezzi. Tutte le tracce di olio, sporcizia, grasso o colle della lavorazione devono essere eliminate. A questo scopo, poggiando il pezzo di legno da trattare su due cavalletti, carteggio con carta vetrata fine tipo 220 gr. tutta la superficie effettuando movimenti circolari producendo la caratteristica polverina di legno carteggiato. In questo frangente, non dovendo rimuovere grosse quantità di materiale, applico una modesta pressione anche per evitare di graffiare il legno. L’impregnazione, come metodo di finitura, non copre la superficie. Come supporto per la carta vetrata si può semplicemente utilizzare il palmo della mano o un “tacchetto” cioè un pezzo di legno con un lato piatto grande all’incirca come la nostra mano su cui avvolgere la carta vetrata.
Dopo la preparazione del manufatto da impregnare è il momento della preparazione dell’impregnante. Solitamente le vernici o gli impregnanti, dopo essere stati prodotti nella fabbrica, rimangono per parecchio tempo depositati nei magazzini di stoccaggio, poi nei negozi e infine anche in casa nostra. Questo causa la precipitazione sul fondo dei composti più pesanti e la formazione in superficie di uno strato oleoso. E’ per questo motivo che prima di utilizzare qualsiasi tipo di vernice mescolo il contenuto accuratamente, anche per più minuti, con l’apposito attrezzo. Una piccola divagazione su quest’ultimo. Sicuramente fa parte di quegli attrezzi cosi detti professionali che non sono presenti nella cassetta del faidateista comune. Si tratta di un accessorio a mio avviso utilissimo per aprire comodamente e mescolare le vernici nei barattoli. È lungo circa 15 centimetri, piatto, il corpo in acciaio e alle due estremità è sagomato differentemente. Da un lato è piatto per mescolare i liquidi e dall’altra ha un becco curvo per adattarsi all’incavo presente nelle latte con coperchio chiuso a pressione che siano di vernice e non. Quest’ultima caratteristica, da non sottovalutare, permette di aprire comodamente e senza sforzo, grazie anche alla leva, i coperchi dei barattoli di vernice anche più volte, preservando perfettamente la tenuta della chiusura. Per quanto mi riguarda ho definitivamente smesso di utilizzare i giraviti a testa piatta per aprire i barattoli, rimandandoli alla loro funzione primaria. Sicuramente avrò momenti di felice stupore quando, dopo mesi, riaprirò i barattoli e la vernice sarò ancora perfettamente conservata. Dopo aver mescolato il prodotto ne verso metà in un barattolo a perdere e ripongo il barattolo originario. In questo modo le impurità del pennello ed eventualmente l’acqua che aggiungerò per diluirlo non rovineranno il prodotto.
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