Impresa varesina ai cinesi -soldi ai dipendenti
Creato il 25 dicembre 2011 da BiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiA Novembre ha venduto la sua azienda a una holding cinese, la Jingcheng Holding Europe, in questi giorni ha deciso di fare un sostanzioso regalo di Natale ai suoi ex dipendenti. Ha messo mano al portafoglio e ha diviso un milione di euro tra i 160 lavoratori della CB Ferrari (con sedi a Modena e Mornago, in provincia di Varese), che sotto l’albero hanno trovato un cospicuo e quanto mai gradito extra, ripartito secondo il criterio di anzianità di servizio. Il protagonista di questa vicenda è Renato Bianchi, settantacinquenne ex titolare della CB Ferrari, azienda che dal 1966 produce macchine fresatrici di precisione che servono per la produzione di pale per turbine, ed esporta circa il 70 per cento del proprio prodotto.
“Se la CB Ferrari è cresciuta negli anni e, in un momento di crisi economica, ha trovato dei compratori disposti a rilanciarla sul mercato mondiale, è soprattutto grazie ai miei dipendenti che hanno investito tanto in questa azienda. Ho ritenuto giusto esprimere loro la mia riconoscenza”, ha dichiarato Bianchi al quotidiano La Provincia di Varese
Nei giorni scorsi tutti i dipendenti con più di cinque anni di anzianità, ma anche gli ex dipendenti, le famiglie degli ex dipendenti defunti sono stati chiamati dall’imprenditore e hanno ricevuto un assegno circolare con una lettera di ringraziamento. La sorpresa è stata grande, in un momento così complicato per l’economia mondiale: “Già il fatto di avere un lavoro stabile è da considerarsi una fortuna, ricevere in regalo un assegno da qualche migliaio di euro è un fatto assolutamente insperato”, dice uno dei “beneficiari”. Un gesto d’altri tempi, che ha in sé tutto l’amore di un capitano d’industria per quella che considera ancora la sua azienda. Una realtà solida che dopo tanti anni è stata colpita dalla crisi, costringendo i dirigenti ad una scelta difficile ma ragionata, come racconta lo stesso Bianchi: “Un paio di anni fa, l’azienda si è trovata in difficoltà: sopravvivevamo, ma la crisi iniziava a farsi sentire anche nel nostro settore. Si è così deciso di venderla a qualcuno che potesse dare garanzie di continuità. In molti si sono proposti per l’acquisto ma la nostra scelta è ricaduta sull’offerta fattaci dai cinesi: non era l’offerta, in termini monetari, più alta ma quella più sicura. I cinesi sono il popolo più bello del mondo: ci hanno salvato”.
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