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Imprese: i manager guadagnano fino a 84 volte in più degli impiegati

Creato il 30 luglio 2014 da Nicola933
di Grazia Serao Imprese: i manager guadagnano fino a 84 volte in più degli impiegati - 30 luglio 2014

Manager Di Grazia Serao. I manager delle più importanti società quotate in borsa arrivano a guadagnare fino a 84 volte lo stipendio di un lavoratore della stessa società che amministra. Lo rivela uno studio di Mediobanca sui 50 maggiori gruppi quotati, tra cui 40 gruppi industriali, 7 banche e 3 assicurazioni.

Dagli studi emerge che un lavoratore dovrebbe lavorare 36 anni prima di arrivare a guadagnare ciò che gli amministratori delegati di tali grandi società guadagnano in un solo anno. Peraltro il rapporto di 36 a 1 è calcolato al netto delle stock option, ossia la remunerazione sotto forma di azioni.

Nel caso in cui poi un manager cumulasse la carica di presidente e quella amministratore delegato la forbice si allarga sensibilmente e il rapporto diventa di 83:1.

Addirittura in un caso, su cui l’ufficio studi di Mediobanca non ha fornito dettagli precisi, un top manager ha guadagnato in un anno l’equivalente di 278 anni di remunerazione del suo dipendente medio.

Quanto al cumulo delle diverse cariche sociali al primo posto vi è Sergio Marchionne, che ne cumula ben sette nel gruppo Exor. E’ seguito da Monica Mondardini, Gilberto Benetton, Francesco Caltagirone, John Elkann e Rodolfo De Benedetti.

Mentre negli ultimi anni i top manager hanno guadagnato cifre da capogiro, diverse delle società esaminate, come Eni, hanno dovuto tagliare l’occupazione in Italia.

Nel complesso comunque l’occupazione sembra essere stabile. Non è cresciuta, eccetto che nel settore manifatturiero che ha fatto registrare un +4,2% rispetto al 2012. In compenso sono crollati i posti di lavoro nei servizi (-8,2%), con un picco negativo del 17% all’estero.

Il settore pubblico ha incassato tra 2009 e 2013 dividendi per 11,9 miliardi, di cui 5,7 da Eni e 3,1 da Enel. I privati hanno invece incassato poco meno della metà, 5,7 miliardi. Tra i privati, la holding della famiglia Rocca (gruppo Tenaris) ha ricevuto tra il 2009 e il 2013 oltre un miliardo di euro, circa 750 milioni sono andati a Leonardo Del Vecchio che controlla Luxottica, 650 milioni alla famiglia Prada, 564 milioni al gruppo di controllo di Salini Impregilo, 511 milioni al gruppo di controllo di Telecom, 294 alle holding della famiglia Berlusconi, 260 milioni circa al gruppo di controllo di Parmalat e a Diego Della Valle tramite la Tod’s, 206 milioni ai Benetton tramite la holding Edizione, 192 alla Sapa degli agnelli, 154 alla Camfin a capo di Pirelli e 152 al gruppo di controllo della Recordati.

Limitando lo sguardo all’industria, i 40 gruppi esaminati fatturano 471,8 miliardi di euro, in calo del 5% rispetto al 2012 ma con una crescita del 37,2% rispetto al 2009. Le società con primo azionista pubblico rappresentano poco più della metà del fatturato complessivo (243,5 miliardi).

LE BANCHE. Le prime cinque banche italiane hanno chiuso male il 2013, con perdite per 48,1 miliardi di euro. Tale crollo è causato anche dalla caduta dei ricavi (-15,5% tra 2009 e 2013). Secondo Mediobanca, i ricavi sono ancora calati a inizio 2014.


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