Impressioni di Tre Quarti!

Creato il 15 ottobre 2014 da Tazzina @tazzinadi

Marco Porcu, il libraio della Libreria Clu. Molto bella e fornitissima.


Non è un Paese per giovani donne intelligenti, e poi invece c'e l'eccezione. Mi riferisco alla giovane e intelligente Gloria Ghioni (vicino a Sara Bauducco e me nella foto qua su) che per il secondo anno di seguito è riuscita, insieme a Costantino Leanti, a organizzare un festival letterario nuovo, e con un'energia fuori dal comune. O meglio, dentro al Comune di Pavia, ma fuori da schemi prestabiliti, alla faccia di chi continua a ripetere che non si muove mai nulla e che non ci sono le idee.

Ero presente in veste di pèresentatrice-lettrice, ma anche un po' come scrittrice. E questo mi ha emozionata (nella seconda fina a sx c'è anche il mio romanzo).

 In tanti si sono già complimentati con Gloria, che dimostra da anni di avere una competenza eccezionale in ambito editoriale, dal momento che, tra le altre cose, ha fondato, con Laura Ingallinella, uno dei blog letterari più famosi, influenti e seri d'Italia. Ovvero Critica Letteraria (dove oggi, bontà loro, ci sono anche io con un'intervista a Giovanni Montanaro e una recensione al suo Tommaso sa le stelle), quindi non saprei proprio cosa aggiungere. Bando allora alle smancerie, e passiamo ai fatti. Mettendo in piedi un piccolo e agguerrito festival come Tre Quarti di Weekend (tre quarti d'ora di presentazioni, sguardo di tre quarti sugli scrittori e musica suonata in 3/4) Gloria ha in effetti dimostrato che si possono radunare da più parti d'Italia alcuni tra i più giovani e promettenti autori contemporanei e metterli letteralmente tutti attorno a un tavolo per dialogare con i lettori. Dialogare davvero e approfondire, di persona, fuori e dentro la rete (con l'hashtag #TreQuarti14 c'è stato un massiccio live tiwitting) tematiche importanti su temi letterari ma anche di attualità. 

Sara Bauducco in dialogo con Sergio Garufi (questa presentazione è stata particolarmente profonda e interessante).


Debora Lambruschini con Sara Rattaro. Anche questa mi ha molto colpita, e commossa.


Gloria Ghioni con Valentina D'Urbano. Anche questo incontro meritava davvero di esserci. Insomma, si è capito, sono state tutte esperienze di valore.


La setta dei twittatori estinti. Sullo sfondo: Gli Indifferenti di Moravia.


Cheese. L'unico uomo, con gli occhi chiusi, di questa foto è lo scrittore Alessandro De Roma. Con Sara Bauducco, Debora Lambruschini, Claudia Consoli, Annarita Briganti, Anna Da Re, Laura Ingallinella.

Quello che vorrei provare a trasmettere ora è questo: le copertine, i piccoli caratteri di qualche account sparso per la rete lì è come se si fossero aperti e avessero sprigionato vita ed esperienza. Non mi sto lasciando andare alla retorica del "quanto è bello vivere davvero e quanto è insulsa e vana la rete". Al contrario, mi sono accorta di quanto sia stato decisivo l'incontro rinnovato con persone conosciute in rete e poi ritrovate lì a parlare e comunicare. Perché dove lievita il nutrimento culturale del nostro Paese? Nei salotti letterari soliti e consolidati, certo. Ma anche nelle nuove realtà. 
Durante le giornate di un festival che prima non c'era. 
E che cos'è un festival se non l'incontro tra persone che si occupano della stessa cosa e ne parlano, e coltivano questo interesse comune? In questo caso di romanzi. Che poi i romanzi... 
Ascoltare e dialogare tra  scrittori e lettori spesso è qualcosa che va molto oltre il libro, si tratta di contribuire al sapere, alla bellezza e alla vita. A me, personalmente, poi tutto questo è utile anche a molto altro. Ad esempio a vincere la timidezza che si nasconde sempre e ancora dietro la finta disinvoltura, ed è una sfida quotidiana, ma questa è un'altra storia. Più in generale, tutto ciò è utile a costruire un sentire comune, sppure nelle differenze. In una parola, a respirare (ed espirare) un po' di Spirito del Tempo. Mica male, se si pensa a quante cose si possono ancora immaginare. E, per tornare a Gloria, considerata anche la sua giovane età c'è da augurarsi che le edizioni di questo festival siano ancora numerose e prolifiche.

Ho omesso di dire che a Pavia si mangia bene!


Questo muro mi parlava.


Malinconico autunno.


Vicino al Collegio in cui abbiamo alloggiato. La prima foto che ho scattato.


Magritte.



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