Buongiorno e bentornati!
Image by Adrian Hon
Siccome nell’articolo su “Le Cronache di Narnia” ho citato Philip Pullman, mi sembra giusto parlare anche della sua opera più famose, ovvero la trilogia che risponde al titolo di “Queste Oscure Materie”.
Cominciamo con il dire che il titolo deriva da un verso del poema epico “Paradiso Perduto” di John Milton, che viene citato proprio all’inizio del libro.
Passiamo alla trama… Ehm… Qui mi sento di dover chiedere aiuto agli “Dei della tramosità” (perdonate il neologismo), perché questa serie di romanzi è un caos totale. Diciamo che le vicende si sviluppano intorno a Lyra, una bambina di undici anni, e fin qui non ci piove, ma poi questa bambina si trova alle prese con:
- Una misteriosa “cosa” nota come Polvere
- Il suo Daimon di nome Pantalaimon (Ispirato a Socrate e a “La Dama con L’Ermellino)
- Un Aletiometro
- L’Intendenza Generale per l’Oblazione
- Rapimenti di Bambini
- Il Magisterium
- Orsi Corazzati
- Epici Combattimenti tra Orsi Corazzati
- Una Tribù di Streghe
- Portali per Altri Mondi
- Un nuovo Bambino di nome Will
- La città di Cittagazze, dove gli adulti sono Spettri, mentre i bambini no
- “Cose Incomprensibili”
- L’Aldilà
- Una attacco da parte, udite udite, degli Angeli
- Metatron, che ha preso il posto di uno stanco Dio nel Regno dei Cieli
- Un finale “così così”
Ecco, questo è il modo più efficace per raccontarvi quello che succede in questa trilogia, che o la leggete o non ci capirete nulla, e non è neanche detto che riusciate a capirla anche leggendola, perché in determinati passaggi credo che anche l’autore si sia soffermato più sul messaggio di “anticanonizzazione” del fantasy che sulla storia in sé.
Spinge il fantasy verso una nuova dimensione di “realismo”, nella quale, parafrasando Nietzsche, Dio è morto, o meglio, è sostituito. Le sorti del mondo non hanno alcuna dipendenza sovrannaturale, e nessuna guida data dal destino, sono semplicemente decise dalle azioni degli uomini e dalle conseguenze di ognuna di queste, nei vari piani dimensionali.
Insomma, una cosa leggera! Ma vi assicuro che vale la pena di leggere questa trilogia, di cui si era anche tentato di fare una trasposizione cinematografica, purtroppo conclusasi con il primo capitolo.
Passiamo alle impressioni.
Ad ogni modo, interessante il messaggio che Pullman vuole far passare, un messaggio molto moderno che rispecchia molto fedelmente la mentalità dell’uomo dei giorni nostri.
Un libro doppio: una bella storia, e ottimi spunti di riflessione.
Alla prossima!
Neri.
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