Buongiorno e bentornati.
Secondo appuntamento con Ken Follett, sempre ambientato nel medioevo. Oggi ci confronteremo con “Mondo Senza Fine”, il secondo dei suoi libri ambientati a Kingsbridge.
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Cominciamo subito con il dire che questo romanzo segue un po’ la falsariga del precedente, anche se con notevoli differenze.
Innanzitutto l’ambientazione è la stessa, spostata in avanti sulla linea temporale di tre secoli. I personaggi, come è ovvio, sono diversi, ma troviamo nella narrazione alcuni discendenti di coloro a cui ci eravamo affezionati nel libro precedente.
Per quanto riguarda la trama, come sempre vi darò solo due linee generali, ma stavolta le ridurrò ulteriormente, raccontandovi per punti alcune delle tematiche più importanti:
- La costruzione di un nuovo ponte di pietra
- Una lettera misteriosa
- Un monaco che non sembra un monaco
- La medicina
- La stregoneria
- Edoardo III e La Guerra dei Cento Anni
Ecco, questo è ciò che più o meno vi troverete a leggere in Mondo Senza Fine. Ovviamente io ho ridotto le cose ai minimi termini e anche di più, ma sapete bene che non voglio dirvi mai molto sulla trama.
Image by Elenasan
Per quanto riguarda i personaggi, anche in questo romanzo sono molto variegati, anche se forse ci avrei visto bene un po’ più di originalità nella loro composizione. Alla fin fine seguono tutti uno stereotipo ben preciso, e questo li rende prevedibili in alcune situazioni, ma non si può pretendere che i personaggi, come le persone, ci sorprendano sempre.
Nonostante ciò, i colpi di scena non mancano, così come le pazzie di alcuni personaggi che non ci avrebbero mai fatto sospettare nulla.
Che dire di più? Le impressioni sono sicuramente buone, e forse questo romanzo mi è piaciuto anche di più del precedente, per lo meno per quanto riguarda la trama che ho trovato più intricata, cosa che a me piace da morire.
Lo stile di Follett è sempre lo stesso, accattivante e coinvolgente, anche se lento in alcune parti. Per chi non ama i tecnicismi, poi, questo romanzo ne presenta moltissimi in meno rispetto al precedente, e forse l’unica parola che uno potrebbe andare a cercare su un vocabolario è cassaforma.
Anche questo è un libro consigliatissimo.