Impressioni sanremesi.

Creato il 24 febbraio 2014 da Brandyamb

A due giorni dalla fine del festival della canzone italiana le critiche continuano ancora ad essere accese.
Sanremo 2014 è stato attaccato da tutti: troppo poco, troppo banale, addirittura troppo finto.
Ma se analizziamo la parte musicale e non spettacolare- ricordando che la musica è la protigonista indiscussa delle cinque serate!- non si può dire di questo flop totale di cui tanto si è parlato.

Partendo dai grandi ospiti stranieri che hanno calcato il palco: Yusuf Cat Stevens, Damien Rice, Rufus Wainwright, Paolo Nutini, Stromae. A prevalere la canzone cantautorale di un certo livello, poco conosciuta dal grande pubblico ma di eccezionale qualità.
Da non sottovalutare la partecipazione di autori ed interpreti italiani, soprattutto del grande Ligabue che con i suoi testi, vecchi e nuovi, suscita sempre delle grandi emozioni.
Piacevole lo spaccato di mashup interpretato dal gruppo “Shai Fishman and the Cappella All Stars” così come la maestosa partecipazione dell’Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia per un omaggio al maestro Claudio Abbado, diretta dal giovane Matheuz.

Passando alla gara, personalmente, l’unica critica che potrei muovere è nei confronti del podio: avrei sinceramente preferito Noemi e Renga a concorrere per la vittoria con Arisa.
Meritati i premi delle critiche ai sorprendenti Perturbazione ed a Cristiano De Andrè.
Tuttavia le canzoni in gara sono state ingiustamente sminuite dalle critiche, sia nei testi che nelle musiche.
Meritata anche la vittoria del giovane Rocco Hunt con una canzone dalle parole piene di speranza, la stessa speranza che manca a questo paese e che solo la musica può avere!


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