Impressioni su iBooks Author

Creato il 23 gennaio 2012 da Marcofre

Apple ha presentato qualche giorno fa, l’applicazione gratuita iBooks Author che funziona solo su OS X Lion. Lo scopo: creare libri di testo interattivi, destinati alle scuole, sfruttando quell’eccezionale cavallo di Troia che è l’iPad. Sono comparse diverse soluzioni per far sì che giri anche su Snow Leopard. Come sempre attenzione: prima di procedere un bel backup e prudenza.

Si tratta di un’applicazione WYSIWYG (Quello che vedi è quello che ottieni): non c’è nulla da digitare, non c’è codice da imparare o mandare a memoria: copi, incolli, sposti, ingrandisci, riduci, trascini, e voilà. Avvertenza importante: tutte le soluzioni “facili” hanno il grande problema di essere abbastanza imprecise. Ci tolgono dall’onere di imparare, ma ci impongono un prodotto che conterrà codice pesante, persino superfluo. Se lo scopo di chi userà questa applicazione sarà di creare libri interattivi, il rischio di produrre file di un paio di GB è reale.

I file generati da iBooks Author sono proprietari (ibooks) anche perché lo scopo è di inviarli per la vendita su iBookstore.

Tuttavia al loro interno il cuore è ePub alla versione 3.0, quindi dovrebbe essere “semplice” estrarre quest’ultimo e poi farlo girare su apparecchi diversi dall’iPad. Di certo, basta modificare l’estensione .ibooks in .epub perché il file sia aperto e letto (per esempio con Stanza), ma ovviamente formattazione e impaginazione andranno a quel paese.

Attenzione però: per le immagini Apple utilizza l’SVG, un formato vettoriale aperto e sviluppato dal W3C ma che su dispositivi diversi dall’iPad potrebbe creare dei problemi. Cioè, essere incompatibile.
Ci sono dei problemi coi fogli di stile o CSS: non rispettano gli standard. Questo rende i file poco leggibili se si prova a usarli con dispositivi differenti da quelli di Apple. Ne parla con dovizia di particolari questo blog (in inglese).

Come tutte le applicazioni 1.0, iBooks Author ha una serie di limiti. Per testare il proprio libro elettronico, occorre collegare l’iPad al Mac, oppure salvare il file, esportarlo in iTunes e poi sincronizzarlo con l’iPad. Perché non ricorrere a un simulatore? Boh!
Il libro elettronico alfin prodotto, si potrà leggere sul Mac? No. Su iPhone? Nemmeno. E iPod touch? Nada.

iBooks Author non apre direttamente i file in .doc o .pages con il comando “Archivio” e poi “Apri”. Però basta spostarsi nella barra dei menu dell’applicazione, scegliere “Inserisci” e quindi “Capitolo da documento Pages o Word” e il gioco è fatto. Funziona anche con i file .docx. Esporta solo in PDF, .ibooks o .txt. Niente epub. Niente epub? È così. Pages, il programma di videoscrittura di Apple, con un clic permette di creare epub, ma iBooks Author al momento, no.

Come sempre Apple propone una pagina in inglese per raccogliere suggerimenti, critiche o consigli su questa nuova creatura software; meglio farne buon uso.

Con i prossimi aggiornamenti le cose potrebbero cambiare o evolvere (le perplessità non mancano, infatti).
La priorità di Apple è mettere le mani sul mercato dei libri di testo (statunitensi). L’accordo con i principali editori di libri scolastici, che già propongono le loro soluzioni interattive, dimostra il fiuto di un’azienda che sa dirigersi là dove ci sono i soldi. Sicuri.

La mossa è presentare “qualcosa” (iBooks Author, appunto) su cui raccogliere riscontri e impressioni d’uso per arrivare alla scadenza del prossimo mese di settembre, puntuali. Quando si apriranno le scuole, e l’iPad 3 sarà già stato presentato, ci sono buone possibilità che si assisterà alla consacrazione definitiva del dispositivo della mela mordicchiata. Almeno negli istituti scolastici U.S.A. Se l’azienda decidesse inoltre di mantenere l’iPad 2 solo per le scuole, a un prezzo ridotto di 100, 150 Dollari, a quel punto la partita almeno in quell’ambito sarebbe chiusa.

Chi desidera creare libri di testo destinati alla scuola, che girino su iPad, sino a qualche settimana fa non aveva nulla di così semplice e intuitivo (e gratuito). Le critiche sono legittime, ma questo deve essere chiaro: non c’era alcun strumento che permettesse a quanti sono a digiuno di programmazione di produrre da sé un ebook interattivo. Occorreva rimboccarsi le maniche, e spendere soldi per acquistare e imparare strumenti dedicati. Pur coi limiti delle soluzioni “con un clic” (torno a ripetermi, lo so), per insegnanti e editori adesso si aprono opportunità interessanti. Certo, occorre un Mac.

Naturalmente, se l’insegnante non ha passione e profondo rispetto per la persona, stiamo pettinando le bambole e parlando di giocattoli per bimbi viziati.

Voglio pubblicare un libro che non sia scolastico? Se lo si desidera vendere sui principali Store italiani, allora questa NON è la soluzione indicata. Se il mio obiettivo è fare narrativa interattiva, ho la piattaforma di riferimento (iPad), e uno strumento già buono (iBooks Author) che può solo migliorare. Testarlo non costa nulla.


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