Impressionismo ed impressioni

Creato il 27 settembre 2013 da Artesplorando @artesplorando

Edouard Manet, colazione sull'erba

Ad oggi mi sembra di aver trascurato una visione più ampia che riguarda i movimenti artistici. E voglio iniziare a colmare questa lacuna parlando di un movimento che sicuramente riscuoterà grande e generale approvazione! L'impressionismo. A chi non piace? le mostre dedicate a questo movimento e agli artisti che più o meno la hanno attraversato, fanno quasi sempre il pieno di visitatori!
Il movimento artistico dell'Impressionismo, sviluppatosi in Francia nella seconda metà dell'Ottocento, apre con decisione la strada alla pittura moderna.La cosidetta pittura en plein air, un'innovazione delle pratiche artistiche che forse proviene dal fatto che gli artisti dell'Ottocento scoprirono che per la salute era meglio dipingere all'aria aperta piuttosto che nell'atmosfera fumosa degli studi. Forse è più probabile che venga invece da un'importante innovazione tecnologia, il tubetto! Già nel XVIII secolosi era iniziato a usare pittura preparata per il viaggio che si trasportava facilmente in piccole vesciche di maiale. La comprava già regolarmente Chardin dal suo mercante di colori, capendo che la fatica di preparare i colori in casa non ne valeva sempre la pena.

Claude Monet, colazione sull'erba

Questo rinnovamento ha il suo inizio nella contestazione della tradizione classicistica e idealistica accademica, personificata dal pittore francese Jean Dominique Ingres, cui già si opponeva la critica romantica favorevole, invece, a Eugène Delacroix.
Pur muovendo da principi naturalistici e dal Realismo di Gustave Courbet, il gruppo dei giovani impressionisti, formatosi a Parigi nel clima intellettuale del Caffè Guerbois, e così denominati da un quadro di Monet esposto durante la prima esposizione del 1874: Impression, soleil levant, vanno decisamente oltre, e sostituiscono alla resa descrittiva e minuziosa della realtà una impressione mobile e vibrante del fenomeno visibile, cogliendo le istantanee condizioni di colore, di forma e soprattutto di luce di un suo mutevole "momento".
Alle motivazioni ottiche e percettive, si unisce una volontà di rappresentazione della realtà semplice e quotidiana e degli scenari entro cui si svolge la vita pubblica e mondana della borghesia parigina, come dimostra, ad esempio, il dipinto Moulin de la Galette di Renoir.
E' Renoir stesso a raccontare che l'Impressionismo nacque il giorno in cui uno di loro dimenticò a casa il tubetto del nero e fu quindi costretto a dipingere solo le trasparenze cromatiche della luce. Ovviamente non fu così.

Auguste Renoir, colazione in battello

L'incontro di questi giovani artisti, quasi tutti coetanei, si profila poco dopo il 1860: Claude Monet, Auguste Renoir, Edgar Degas (Ballerina che fa il saluto), Frédéric Bazille, Alfred Sisley, Berthe Morisot, il decano del gruppo Camille Pissarro (Boulevard Montmartre: notte), e il precursore Edouard Manet, il quale, avendo già scandalizzato le istituzioni ufficiali con opere come Le déjeuner sur l'herbe, preferirà sempre mantenere una certa autonomia dal gruppo.
A questi molti altri si unirono: James Tissot, John Singer Sargent, Mary Cassat, Martin Johnson Heade, Gustave Caillebotte

Camille Pissarro, boulevard Montmartre di notte

E fu proprio Manet ad iniziare la mutazione del gusto pittorico, quando andrà a dipingere le scene della vita mondana, della quale lui è protagonista non del tutto inconsapevole, ai giardini della città durante i concerti, Manet, ragazzo di buona famiglia, andrà a fare ciò che i ragazzi di buona famiglia di solito fanno: provoca. E lo fa alla grande con la colazione sull'erba, dove non è il nudo a colpire, ma il fatto che la nuda sia così a proprio agio, all'aperto, tra uomini, a tal punto da rivolgersi a chi guarda il quadro, come invitandolo a partecipare.
Il dipinto fu ovviamente rifiutato dal Salon ufficiale, e trovò rifugio al primo Salon de Refuses, che aprì poi la strada ad altre esposizioni.

Edouard Manet, il bar delle Folies-Bergere a Parigi

In opposizione alla pittura accademica e ufficiale che veniva fatta conoscere attraverso le esposizioni dei Salons, viene organizzata nel 1874, nello studio del fotografo Nadar, la prima delle otto mostre collettive del gruppo, che si rivelerà un insuccesso, segno della reale rivoluzione cui darà inizio.
Per un certo verso sembrerebbe che l'Impressionismo sia nato per narrare il tempo libero, fuori dal rumore della città, lontano dai drammi della vita sociale. I drammi del 1871, quando le truppe della Repubblica, ripresero il controllo di Parigi, dopo i tumulti della Comune, schiacciata in un bagno di sangue.
La rivoluzione artistica era fatta e la vita riprese a Parigi dopo i 10.000 morti e altrettanti deportati che la repressione del governo Thiers causò. Lo vediamo nella tela alle Folies Bergere, dove proprio Manet, narra il lusso allegro del 1882 con una traccia desolante di tristezza negli occhi della barista, che ci lascia intravvedere nello specchio la folla mentre lei custodisce le bottiglie. Nell'ultima a sinistra, l'autografo dell'artista.

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