Sarebbe logico pensare che uno dei vantaggi del lavorare da casa è avere una migliore gestione del tempo. Logico, ma non necessariamente vero. Specialmente in quelle giornate in cui il sole splende, la musica rallegra la scatola di fiammiferi, le idee sono tante, il multitasking mi fa girare la testa e alla fine si fanno le 14 e non ho pensato a cosa potrei mangiare a pranzo. Naturalmente non sono nemmeno andata a fare la spesa, per buona pace dell'efficace gestione del tempo.
Mettiamoci anche che ho pure un ospite informale a pranzo e avrei dovuto cucinare per 2 ma ora è irrimediabilmente tardi.
È in queste situazioni che viene fuori la praticità italiana del "ti preparo un piatto di pasta da leccarti i baffi e sembra che mi ci sia pure impegnata nell'ultimo paio di ore".
La lampadina si accende quando mi ricordo che ok, non avrò fatto la spesa, ma in casa ho un sacco di potenziali ingredienti che hanno riempito un borsone intero nell'ultimo trasbordo Cagliari - Barcellona. Quindici kg, per l'esattezza.
Questo è il risultato di uno strenuo andirivieni pre-partenza che vede protagoniste me e mia madre: lei che riempie il borsone, io che di nascosto riporto alcuni pezzi nel frigo, convinta che riuscirò a trovare del prosciutto crudo come si deve a Barcellona. Lei se ne accorge e li ri-nasconde. Vince chi apre il borsone per ultimo per vedere cosa manca e quanto pesa.
In giornate come quelle di cui sopra, quindi, faccio un 2+2 sugli ingredienti a disposizione e mi dico: sarà una violenza alla cucina italiana fare un pesto di pomodori secchi e castagne? No, perché io non sapevo nemmeno dell'esistenza delle castagne di Avellino e invece pare che abbiano pure una di quelle confezioni da cibo gourmet che piacciono tanto a mio madre. In qualche modo le devo usare. Decido di rischiare e ne libero una decina dal sacchetto.
Ricorro alla dispensa dove riposano i pomodori secchi dell'estate in Sardegna e ne prendo tre.
Rispolvero il minipimer, bello luccicante visto che lo uso così poco. Ma quando lo faccio è per una buona causa, e lui lo sa.
Impilo i pomodori e le castagne, annaffio con olio d'oliva ed erbette aromatiche, e attivo il minipimer. Devo aggiungere anche un bicchierino d'acqua, per evitare l'effetto plastilina, ma il risultato finale non è affatto male: un pesto rosso saporito (i pomodori secchi erano naturalmente salati, quindi non ho aggiunto nessuna spezia) e croccante, per condire un piatto di penne rigate o di tortiglioni.
Tempo di preparazione, fra i 5 e i 10 minuti, dipende da quante volte vi distraete per scegliere una nuova playlist di Youtube (alla fine ho scelto questa).
E quando il vostro ospite esclama wooooow un pesto di pomodori secchi e castagne! guardandovi come se avesse di fronte Nigella Lawson che si lecca le dita, beh - avete fatto colpo.
bySarebbe logico pensare che uno dei vantaggi del lavorare da casa è avere una migliore gestione del tempo. Logico, ma non necessariamente vero. Specialmente in quelle giornate in cui il sole splende, la musica rallegra la scatola di fiammiferi, le idee sono tante, il multitasking mi fa girare la testa e alla fine si fanno le 14 e non ho pensato a cosa potrei mangiare a pranzo. Naturalmente non sono nemmeno andata a fare la spesa, per buona pace dell'efficace gestione del tempo.
Mettiamoci anche che ho pure un ospite informale a pranzo e avrei dovuto cucinare per 2 ma ora è irrimediabilmente tardi.
È in queste situazioni che viene fuori la praticità italiana del "ti preparo un piatto di pasta da leccarti i baffi e sembra che mi ci sia pure impegnata nell'ultimo paio di ore".
La lampadina si accende quando mi ricordo che ok, non avrò fatto la spesa, ma in casa ho un sacco di potenziali ingredienti che hanno riempito un borsone intero nell'ultimo trasbordo Cagliari - Barcellona. Quindici kg, per l'esattezza.
Questo è il risultato di uno strenuo andirivieni pre-partenza che vede protagoniste me e mia madre: lei che riempie il borsone, io che di nascosto riporto alcuni pezzi nel frigo, convinta che riuscirò a trovare del prosciutto crudo come si deve a Barcellona. Lei se ne accorge e li ri-nasconde. Vince chi apre il borsone per ultimo per vedere cosa manca e quanto pesa.
In giornate come quelle di cui sopra, quindi, faccio un 2+2 sugli ingredienti a disposizione e mi dico: sarà una violenza alla cucina italiana fare un pesto di pomodori secchi e castagne? No, perché io non sapevo nemmeno dell'esistenza delle castagne di Avellino e invece pare che abbiano pure una di quelle confezioni da cibo gourmet che piacciono tanto a mio madre. In qualche modo le devo usare. Decido di rischiare e ne libero una decina dal sacchetto.
Ricorro alla dispensa dove riposano i pomodori secchi dell'estate in Sardegna e ne prendo tre.
Rispolvero il minipimer, bello luccicante visto che lo uso così poco. Ma quando lo faccio è per una buona causa, e lui lo sa.
Impilo i pomodori e le castagne, annaffio con olio d'oliva ed erbette aromatiche, e attivo il minipimer. Devo aggiungere anche un bicchierino d'acqua, per evitare l'effetto plastilina, ma il risultato finale non è affatto male: un pesto rosso saporito (i pomodori secchi erano naturalmente salati, quindi non ho aggiunto nessuna spezia) e croccante, per condire un piatto di penne rigate o di tortiglioni.
Tempo di preparazione, fra i 5 e i 10 minuti, dipende da quante volte vi distraete per scegliere una nuova playlist di Youtube (alla fine ho scelto questa).
E quando il vostro ospite esclama wooooow un pesto di pomodori secchi e castagne! guardandovi come se avesse di fronte Nigella Lawson che si lecca le dita, beh - avete fatto colpo.
byGiulia. Trent'anni e qualcosa, dopo una separazione e molti traslochi, ora vivo in una scatola di fiammiferi di fronte al mare di Barcellona (♥). Ogni tanto riempio uno zaino e vado a esplorare il mondo. Se sono ben accompagnata ne sono felice, altrimenti cammino benissimo da sola. Per avere più dettagli clicca qui.