IMPULSTANZ VIENNA 2011: fino al 14 agosto, prime teatrali, nuovi talenti e opere giovanili dei maestri della danza contemporanea

Creato il 20 luglio 2011 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

Karl Regensburger e Ismael Ivo

È in corso il più grande festival di danza d’Europa che, come ogni anno, offre emozioni ed eventi speciali dal mondo della danza contemporanea. Più di 56 spettacoli, tra nomi affermati e giovani coreografi, quasi 200 seminari di danza e la grande mostra dell’artista belga Jan Fabre e della sua compagnia Troubleyn con, tra gli altri, l’opera di gruppo “Prometheus – Landscape II”.

Karl Regensburger e Ismael Ivo, rispettivamente direttore e consulente artistico del festival, anche con questa edizione hanno dato vita ad un evento che contribuisce a far diventare Vienna un polo d’attrazione per l’élite internazionale della danza. Come ogni anno la sezione [8: tension] dà l’opportunità di conoscere i lavori di giovani coreografi in arrivo da tutto il mondo. Grazie a [8: tension] si potrà assistere alle creazioni di Nicole Peisl, Valerie Oberleithner, Melanie Maar, Francesca Grilli, Marko Milic, Daniel Linehan, Marcela Levi, Sudermann & Söderberg, Public in Private / Clément Layes.

Il palcoscenico dei “nomi” della danza contemporanea permetterà a visitatori, addetti ai lavori, e a tutti coloro che avranno il piacere di curiosare nel mondo della danza, di assistere a spettacoli di coreografi del calibro di Wim Vandekeybus/Compagnia Ultima Vez che presenta una coreografia dedicata a Edipo, accompagnata dal gruppo belga cult Deus della rockstar Mauro Pawlowski, l’icona francese della coreografia Maguy Marin & Ccn de Rillieux-la-Pape. E ancora, Christine Gaigg e Marco Berrettini, Marie Chouinard che danzerà addirittura un assolo. Chris Haring con Liquid Loft che avvia un nuovo ciclo. Meg Stuart e Philipp Gehmacher, in “Maybe forever”, nella ricerca della solitudine e della vicinanza.

Animeranno diverse serate dell’edizione del festival di quest’anno il coreografo austriaco Philipp Gehmacher e Milli Bitterl, responsabile del programma delle borse di studio danceWeb grazie cui sessanta giovani artisti del mondo della danza, provenienti da quaranta paesi diversi, potranno trascorrere l’estate nella capitale austriaca. Confermate le presenze anche di Antony Rizzi, la star di Ballett Frankfurt e del coreografo Benoît Lachambree, della danzatrice e coreografa canadese Louise Lecavalier che presenteranno, insieme al musicista americano Hahn Rowe e al visualist francese Laurent Goldring, lo spettacolo Is You Me.

ImPulsTanz 2011 prevede (http://www.impulstanz.com/), come le altre edizioni, la piattaforma audizioni e workshop. Le audizioni sono  un’opportunità concreta per qualificare la propria formazione e, magari, ampliare le proprie opportunità lavorative – spesso comportano l’inserimento in progetti/spettacolo che prevedono anche formazione giornaliera – e, per i coreografi e le compagnie sono anche un modo per trovare nuovi artisti. I workshop di danza contemporanea sono per tutti i livelli, dai principianti ai professionisti, e possono essere frequentati in modo indipendente l’uno dall’altro.

Domani, 21 luglio e dopodomani, 22 luglio, in scena è la compagnia Rosas/Anne Teresa De Keersmaeker con “Elena’s Aria”

Delle sue opere giovanili questa è del 1984. Cinque donne alla ricerca della vita reale. È questo il tema del pezzo della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker.

“Cara ed eccellente amica, che cosa terribile e angosciante è l’esistenza! Ho un bel dirmi che la metà della mia esistenza e della mia felicità riposa in voi che, malgrado la distanza che ci separa, i nostri cuori sono uniti da legami indissolubili; il mio cuore si ribella contro il destino e io non posso, malgrado i piaceri e le distrazioni che ho d’intorno, vincere una certa tristezza nascosta ch’io sento da qaundo siamo separati.
Perchè non siamo insieme come la scorsa estate nel vostro grande salone sul canapè blu, il canapè delle confidenze? Perchè non posso come tre mesi fa attingere nuove energie morali nel vostro sguardo dolce, quieto e penetrante, lo sguardo che ho tanto amato e che mi sembra di avere davanti mentre vi scrivo!”

LEV TOLSTOJ

Questo lavoro rappresenta la partenza del giovane artista, nel 1984, dalla forma rigorosa dei suoi primi successi “Fase” e “Rosas Rosas danst”, ed è segnata anche da suoi esperimenti con testi parlati e clip video. Ha messo la sua passione per la ripetizione e per la musica minimale da una parte e, invece, ha usato la musica di Mozart, Donizetti, Bizet dall’altra. “Aria di Elena” sarà eseguito di nuovo per la prima volta in  25 anni, e la stessa Anne De Keersmaeker sarà in scena.

Stiamo parlando di Anne Teresa De Keersmaeker, cinquantenne coreografa belga , che oltre ad essersi formata al Mudra di Bejart, ebbe a New York un’intensa esperienza nel post modern con Lucinda Childs, Bob Wilson, Steve Paxton. Ha ricevuto prestigiosi premi internazionali per l’incontestabile valore della sua Arte coreografica (e negli spettacoli dal vivo e nei film). Proprio la lunga ed intensa esperienza artistica della Keersmaeker ha fatto sì che un sistema di strutture attorniasse il lavoro delle Rosas: oltre alle collaborazioni con istituzioni culturali e festival in tutto il mondo, nel 1995 nasce il P.A.R.T.S. (Performing Arts Research & Training Studios) per la diffusione e la trasmissione del patrimonio Rosas a giovani generazioni papabili soggetti danzanti della compagnia. Insieme a lei hanno danzato Michèle Anne De Mey, Adriana Borriello, Fumiyo Ikeda: questo il gruppo che conquistò i palcoscenici d’Europa con coreografie ossessive ed emotivamente coinvolgenti. Esordirono con Rosas danst Rosas (1983), manifesto che ancora oggi popola i teatri mondiali di un numerosissimo pubblico entusiasta ed appassionato, segno della qualità di un capolavoro che tale resta anche col passare degli anni. Fu infatti l’opera che preannunciò il cammino stilistico che le Rosas avrebbero percorso in futuro, un universo che avrà come protagoniste le donne, i loro gesti più o meno estroversi, i loro accessori simbolo di accattivante femminilità (vedi tacchi a spillo e tailleurs in Achterland del 1990, che certo non ostacolano una danza estremamente vigorosa, fatta di energiche evoluzioni sul pavimento). Nel caso di Rosas danst Rosas, e praticamente di tutti i lavori successivi, ci si trova dinanzi a una danza organizzata in modo puramente razionale, modulata in modo matematico. L’emozione prende vita dal dettaglio, dal segno lasciato da gestualità ben precise nel ritmo, nella forma, nell’intenzione, nel respiro.

Federicapaola Capecchi

Milanoartexpo sceglierà di volta in volta spettacolo ed evento da segnalare o recensire.

ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival

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