A meno di 30 giorni dalla prima scadenza dell’ Imu, il Ministero dell’Economia e Finanze ha reso noto il gettito della prima rata.
Secondo i dati registrati dal Mef l‘importo medio del versamento è stato di 400 euro e la prima rata del pagamento ha fruttato allo stato circa 9,5 miliardi di euro da parte 23,8 milioni di contribuenti.
Il gettito complessivo dell’acconto ha rispecchiato le aspettative dell’esecutivo Monti che, entro fine anno, punta a ottenere un introito pari a oltre 20 miliardi di euro, di cui 19,2 miliardi euro di gettito teorico al quale andranno aggiunti altri versamenti attesi, come quelli legati ai fabbricati rurali da effettuare entro novembre, e quelli per gli immobili non ancora dichiarati al catasto.
Questi ultimi sono stati oggetto di una “caccia” da parte dell’Agenzia del Territorio che al momento ha individuato 1.081.688 unità immobiliari “fantasma” di diverse tipologie.
Per questi edifici si attende un versamento pari a 356 milioni di euro nel mese di dicembre.
A questi pagamenti andrà ad aggiungersi il versamento dei ritardatari della prima rata Imu e quello dei contribuenti soggetti agli studi di settore che hanno tempo fino al 9 luglio per pagare l’acconto.
Il 16 luglio sarà invece la data ultima per le imprese che chiudono il bilancio in ritardo.
Secondo i calcoli effettuati dal Mef in totale sono 25,5 milioni i proprietari di immobili censiti al catasto 2010. Di questi 23,8 milioni hanno pagato l’Imu, restano quindi ancora 1,7 milioni di contribuenti chedevono ancora effettuare il versamento. Tenendo conto di un 4% fisiologico di contribuenti “non versanti”, si aggiungeranno circa 500 milioni di euro.
Sull’Imu è intervenuta in questi giorni l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 73/E , precisando che i Comuni sono gli interlocutori del contribuenteper le istanze di interpello sull’Imu.
“Ove l’istanza di interpello concerna l’applicazione di disposizioni normative dettate in materia di tributi locali – si legge nel documento – la competenza a decidere in ordine a tale tipologia di istanze è attribuita esclusivamente all’ente impositore, in quanto titolare della potestà di imposizione, nella quale è compreso l’esercizio dei poteri di accertamento del tributo”.
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