Imu, novità anche per i capannoni industriali e i terreni agricoli?

Creato il 14 maggio 2013 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Si conoscerà solo venerdì prossimo il contenuto del provvedimento sull’IMU al quale pare farà seguito una riforma della tassazione sulla casa che potrebbe unire Imu e Tares.

Dalle anticipazioni del premier Letta sembra piuttosto certo il rinvio a settembre dell’acconto per l’imposta legata alla prima casa, ma in questi giorni si sono succedute voci sulla possibilità di sospensione anche per l’Imu legata ai beni strumentali delle imprese industriali, agricole e dei lavoratori autonomi.

I tecnici sono al lavoro su alcune ipotesi legate a questi ultimi immobili, tra queste la sospensione dell’aumento da 60 a 65 del coefficiente di rivalutazione delle rendite catastali dei capannoni, lo stop all’aumento dello 0,3% dell’aliquota statale (0,76%) da parte dei Comuni per incassare l’extra gettito, ma anche la sospensione del pagamento dell’imposta per tutte le imprese.

Contemplate anche altre forme di sgravi fiscali per terreni e fabbricati agricoli e le case popolari.

Per i primi, terreni e fabbricati agricoli, si parla di una sospensione della prima rata dell’Imu e ricordiamo che la normativa già esclude il pagamento per  i terreni classificati come collinari e montani o incolti.

Per le case popolari si paga attualmente l’imposta con aliquota piena come le abitazioni normali, anche se si tratta di alloggi destinati a famiglie a basso reddito nei quali il residente coincide con il proprietario. Il problema era già stato posto al Governo Monti che aveva inserito la detrazione di 200 euro senza però andare a modificare le aliquote.

E se i contribuenti dovranno aspettare fino a venerdì per scoprire come, quando e quanto dovranno pagare, anche i Comuni restano con il fiato sospeso per i problemi di liquidità delle proprie casse che una sospensione dell’imposta potrebbe aggravare ulteriormente.

Esenzioni o rinvii a parte, resta valida per alcuni contribuenti, la scadenza del 16 giugno per il pagamento dell’acconto.

Ricordiamo che con il recente decreto sui debiti P.A.  erano state introdotte alcune modifiche, poco chiare, per le aliquote comunali e il calcolo dell’acconto Imu 2013, nei giorni scorsi la commissione Bilancio ha approvato una norma che modifica sia le modalità le calcolo, che erano state recentemente rese più incerte e complicate, sia il termine entro il quale i comuni potranno deliberare modifiche di aliquote, che viene portato al 16 ottobre 2013  (consulta le aliquote comunali Imu 2012).

Per il pagamento dell’acconto si dovrebbe tornare ad un meccanismo semplificato: dovrà essere pagato a giugno (o settembre) la metà di quanto dovuto nell’anno precedente, e al saldo calcolare effettivamente l’importo dovuto per l’anno in corso e versare la parte rimanente (disponibile il software di calcolo Imu 2012).

Il rilancio dell’edilizia, in particolare quella sostenibile, pare essere tra le priorità del Governo Letta che ha inserito nella sua road map la proroga delle detrazioni 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, anticipata dal ministro Zanonato nei giorni scorsi (leggi anche “Zanonato, detrazioni 55% prorogate: promessa da marinaio?“).


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