Imu: una questione di voti!

Creato il 08 ottobre 2012 da Freeskipper
Le tasse sono sempre odiose, soprattutto quando sono esagerate e non servono a soddisfare le esigenze primarie della cittadinanza. Se, oltretutto, vengono indecorosamente sperperate dalla pessima gestione della cosa pubblica scambiata dalla stragrande maggioranza degli 'addetti ai lavori' in res-privata, allora diventano davvero insopportabili!!! Ma le elezioni bussano alle porte e i superstiti della IIª Repubblica hanno capito che proprio sul fisco si giocherà tutta la prossima campagna elettorale! Una tassa su tutte la farà da padrone sul prossimo bottino di voti di coloro che pur turandosi il naso si recheranno alle urne: l’Imu! E il governo tecnico, in vista di un Monti bis, potrebbe rivederne il funzionamento prima della fatidica data del 17 dicembre, quando gli italiani saranno chiamati a pagare l'ultima rata, la più salata! Fonti vicine a Palazzo Chigi hanno infatti annunciato un prossimo intervento. L'ipotesi più accreditata, e che riceverebbe il maggiore appoggio da parte degli italiani, è una modulazione dell'imposta in base ai redditi. I Comuni, che si trovano nella difficile situazione di dover aumentare le aliquote perché una buona parte dell'Imu va allo Stato, chiedono che il ricavato resti interamente nelle loro casse. Questa proposta è stata però bocciata, perché il decreto Salva Italia fonda buona parte della propria strategia nell'imposta sulla casa. Il Ministero dell’Economia non ha però chiuso le porte alle novità. Ha infatti annunciato che i tecnici stanno studiando di far confluire parte del ricavato nel fondo di riequilibrio. Si tratta di un fondo destinato a ridurre le differenza tra i Comuni, la cui capacità di ottenere degli introiti è fortemente diversa in base alla loro situazione territoriale. Ma la vera novità è un'altra. Nella delega fiscale approvata dal governo si dice che la revisione del catasto dovrà garantire l'invarianza del gettito delle singole imposte il cui presupposto e la base imponibile sono influenzate da stime di valori patrimoniali e rendite prevedendo la modifica di aliquote, deduzioni e soprattutto, per quanto concerne l'Imu tenendo conto "delle condizioni socioeconomiche e dell'ampiezza e composizione del nucleo familiare, così come riflesse nell'Isee. In pratica si tratta di un principio, almeno formale, di una prossima revisione dell'Imu in base alla situazione della ricchezza familiare, determinata però non solo dal reddito, visto l'alto tasso di evasione fiscale in Italia, ma anche dal patrimonio. E sebbene sia poco probabile che tali modifiche possano variare il calcolo dell'ultima rata dell'Imu del 2012, non è da escludere che a partire dal 2013 le cose cambino. Intanto niente Imu per gli immobili della Chiesa! Il Consiglio di Stato ha, infatti, bocciato il decreto dei professori per l'applicazione dell'Imu sugli enti non commerciali, e quindi anche sulla Chiesa. Il decreto, secondo Palazzo Spada, in molte parti ''esula'' dalle competenze che erano state affidate dalla legge. Il ministero dell'Economia, con il decreto sull'Imu per la Chiesa, è praticamente andato oltre i poteri regolamentari che gli erano conferiti espressamente dalla legge. Questa in sintesi la critica del Consiglio di Stato nel parere ufficiale reso noto oggi dopo qualche anticipazione di stampa dei giorni scorsi. Ora il Tesoro dovrà rispondere entro fine anno dal momento che la legge prevede il via alla applicazione dell'imposta dal 1° gennaio 2013. Un inconveniente non da poco se si considera che il mancato versamento dell'Imu da parte della Chiesa produrrà per quest'anno un buco di gettito di 600 milioni di euro. Denaro che lo Stato potrebbe decidere di recuperare... dai "soliti noi"!