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In arrivo al cinema due film imperdibili: The Tribe e il nuovo Greenaway

Creato il 24 aprile 2015 da Luigilocatelli
The Tribe

The Tribe

Eisenstein in Messico

Eisenstein in Messico

The Tribe, di Myroslav Slaboshpytskiy. Al cinema dal 28 maggio. Distribiuzione Officine Ubu.
Eisenstein in Messico, di Peter Greenaway. Al cinema dal 4 giugno. Distribuzione Teodora Film.
Ci si lamenta sempre dei molti bei film che non arrivano nelle sale italiane, stavolta bisogna fare i complimenti a due distributori indipendenti, Officine Ubu e Teodora, che presto ci faranno vedere due dei titoli più interessanti emersi nei festival da un anno a questa parte. L’ucraino The Tribe (Plemya) arriva il 28 maggio carico di premi, a partire da quelli che si è preso alla Semaine de la critique, a Cannes 2014, dov’era stato presentato in prima mondiale. È il caso di ricordare che The Tribe ha vinto anche, ex aequo con il messicano Navajazo (pure un gran film), il Milano Film Festival lo scorso settembre. In un istituto per sordomuti dell’Ucraina postsovietica, una landa desolata senza regole, un clan formato dai ragazzi più vecchi domina e opprime tutti gli altri, in una violenza, in una sopraffazione dopo l’altra. Tutto senza parole, senza sottotioli, solo il lingiaggio dei gesti dei non udenti. Film perturbante di quelli che colpiscono duro e fanno male. Ma necessario.
Eisenstein in Messico (titolo originale Eisenstein in Guanajuato) è stato una delle sorprese della Berlinale 2015. Certo, Peter Greenaway è un maestro riconosciuto, ma non ci si aspettava di ritrovarlo così scatenato, tagliente, anche estroverso e divertente. Cronaca con accensione visionarie à la Greenway e barocchissima messinscena del soggiorno messicano di Eisenstein durante il tournage, più che tormentato, di Que Viva Mexico! Il fascino esercitato su di lui dai mortuari riti etno-tribali, e soprattutto dal suo interprete, che lo introdurrà all’amore omosessuale, con gran soddisfazione, stando almeno al film, del regista di Ottobre e La corazzata Potemkin. Parecchi, anche tra i critici italiani, hanno gridato al delitto di lesa maestà filmica. Ma perché mai? Non perdetevelo. E sull’agenda, digitale o cartacea, segnatevi le date di uscita.


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