Tra pochi giorni dovrebbe essere approvato il cosiddetto decreto "taglia bollette", che nelle intenzioni ridurrà il costo delle elettricità per le piccole e medie imprese di circa il 10%. Secondo le prime stime il costo dell'operazione si aggirerebbe trai due e i tre miliardi di euro, con copertura derivante da tagli ai sussidi per la produzione di energia, soprattutto quella per le rinnovabili.
Una prima bozza prevedeva addirittura un taglio retroattivo degli incentivi alle rinnovabili, ma le proteste degli operatori del settore hanno probabilmente convinto il Governo a scegliere un'altra strada. Secondo la bozza citata dall'Agi, agli operatori si presenterà una scelta tra due opzioni: prelievo straordinario sugli utili oppure pagamento degli incentivi spalmato per più anni, a parità di ammontare.
Come ha ricordato il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, "Le nostre piccole imprese pagano l’energia elettrica il 31% in più rispetto alla media europea. Si tratta di 4 miliardi di euro di maggiori costi".
Un ritardo che continua a penalizzare il settore industriale nostrano, soprattutto rispetto ai concorrenti europei e ancor più quelli degli Stati Uniti o dell'Estremo Oriente, tutti con bollette molto più leggere delle nostre.
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