Il genoma di Cannabis sativa, liberamente accessibile su un sito internet dedicato, è ancora in forma di bozza: sono stati generati 131 miliardi di basi, che tuttavia devono essere ancora assemblate per formare la sequenza genomica completa, di 400 milioni di basi. Prossimamente saranno pubblicati anche i dati relativi a un’altra specie di Cannabis, la Cannabis indica. I genomi delle due piante aiuteranno i ricercatori a studiare le loro proprietà terapeutiche, e a selezionare varietà adatte all’applicazione medica.
Degli 85 cannabinoidi presenti nella marijuana, soltanto uno ha effetti psicoattivi, mentre gli altri 84 hanno potenzialità terapeutiche rilevanti che gli studiosi stanno cercando di caratterizzare. Anni di ricerche hanno mostrato che i cannabinoidi possono essere utilizzati come antidolorifici proprio come gli oppiacei (ad es. morfina e codeina), ma rispetto a questi ultimi danno meno dipendenza. Hanno inoltre una bassa tossicità rispetto ad altri farmaci. Non stupisce affatto, quindi, che la Food and Drug Administration abbia approvato più di 40 trial clinici che scommettono sulla Cannabis come agente terapeutico.
Fonte: BusinessWire, Nature News Blog