Stamattina seduto sulla tazza guardavo Rutelli dalla Annunziata, incazzato come una biscia (lui) mentre si proclamava vittima di truffa, dichiarava a gran voce di aver querelato e spergiurava (sui suoi figli? ah era quell’altro) di non aver mai preso una lira in vita sua. Un euro, pardon.
Poi sono entrato in doccia e mi son detto che cazzo, sei presidente di un partito e non t’accorgi che ti rubano i milioni sotto il naso. Beh ma certo, mi son risposto, con tutti i soldi di rimborsi elettorali che prendono.
E poi, mi son ri-risposto, ‘sto qua magari e’ vero che non s’e’ intascato niente (stavolta), probabilmente firmava ogni carta che gli passava sotto il naso, come il mio vecchio prof di Informatica II all’uni che ti doveva firmare l’accesso al laboratorio se eri in corso con lui, ma tanto firmava tutto in bianco quindi anche se non eri nel suo corso bastava che gli bussassi in ufficio e lui ti firmava l’accesso senza controllare chi eri. All’epoca girava pure voce che qualcuno della goliardia gli avesse fatto firmare chissà’ quali carte assurde, tipo cambiali o carte con su scritto “sono un idiota” o cose simili.
Tra una insaponata e l’altra, ad un certo punto ho realizzato che Rutelli e’ li’… da sempre. Uno dei tanti “professionisti della politica”, come li definiva giustamente Berlusconi (salvo poi averne mezzi dalla sua parte), tipo Veltronigasparrilarussadini ecc. ecc.
E poi mi son ri-detto che in fondo e’ così che va il mondo: come in ogni professione, in politica l’esperienza e’ un valore, le conoscenze nell’ambiente valgono oro quanto pesano, la gente sa come muoversi bene solo in acque conosciute. Se la cosa vale per un ingegnere, perché non dovrebbe valere a maggior ragione per un politico?
A questo punto avrei dovuto ri-ri-rispondermi, ma purtroppo, beh… la doccia era finita, e con essa lo spazio per le riflessioni mattutine.
(Pero’ dell’autodifesa di Rutelli ho apprezzato che ha ammesso (finalmente!) di prendere un sacco di soldi di stipendio).