In bicicletta verso il nuovo decennio

Da Robertopesce

Domenica 2 gennaio 2011, non posso che iniziare il post augurandoti … BUON ANNO !!!

Abbiamo portato a termine un anno e un decennio che per molti sono stati … un pò così.

Non sono sicuramente tempi meravigliosi quelli che stiamo vivendo quanto piuttosto ricchi di contrasti e contraddizioni.

Senza avventurarmi a citare i Maya, le profezie  sul 2012 o il favoleggiato avvento dell’”Era dell’Acquario” ma rimanendo ben aderente ai fatti e alle evidenze, andiamo a concludere un decennio privo di grandi temi morali, passioni vibranti o accelerazioni tecnologiche rilevanti.

Il mondo occidentale sembra arrivato ogni giorno di più ad una qualche forma di culmine del proprio modello di vita e di esistenza. La politica appare sempre più priva di risposte e zeppa di personaggi e comportamenti che definire imbarazzanti è persino poco. Altri tradizionali punti di riferimento (religione, scuola, famiglia in primis) sembrano aver perso molto del proprio appeal e il proprio trend declinante non accenna a invertirsi. Due guerre importanti e il terrorismo sono stati i principali temi del decennio assieme alla “peggiore crisi finanziaria dai tempi del 1929” con cui siamo alle prese ormai da più di 3 anni.

Aldilà di ciò, la mia impressione è che il modello di vita basato sulla produzione e il consumo sfrenato abbia forse raggiunto il suo culmine e che sempre più persone si  stiano accorgendo che produrre produrre produrre per poi spendere spendere spendere e consumare consumare consumare non è che alla lunga porti a chissà quale orizzonte di felicità.

Economicamente parlando se la crisi recente ci deve insegnare qualcosa, sia a livello macro-economico che delle singole famiglie, penso sia che leccesso di avidità basato sull’uso incontrollato dell’indebitamento(leggesi spesa pubblica incontrollata, eccesso di mutui non garantiti, fidi, acquisti rateali di qualsivoglia bene più o meno futile e inutile, cessioni del 5°, carte di credito revolving etc.) alla lunga non possa portare ad altro che disastri.

Non tutti lo hanno ancora capito e sono ancora molti coloro che, tra politici, banchieri, imprenditori e singoli individui, come i musicisti del Titanic che continuavano a suonare mentre la nave stava affondando, si ostinano a cercare di far vivere un modello economico, di vita e di lavoro basato su presupposti sbagliati.

Assieme a loro, cresce però ogni giorno di più la schiera di coloro che si sono accorti che si può fare anche un uso diverso e più efficace del proprio denaro e, soprattutto, del proprio tempo. Che si può vivere benissimo anche cambiando l’auto due anni più tardi o continuando ad utilizzare dell’ottimo abbigliamento anche quando qualcuno si ostina a convincerti che è “passato di moda“, che l’estetica è una bella cosa ma certo non un valore primario, che dedicare del tempo a sè stessi, ai propri affetti e alle proprie passioni valgono immensamente del possesso dell’ultimo gadget tecnologico.

A livello personale, il decennio 2000-2010 è iniziato male, proseguito peggio ma si è poi risollevato nella sua ultima parte per poi concludersi alla grandissima.

Sono fermamente convinto che ognuno di noi debba e possa trovare le proprie occasioni di crescita o rivincita dentro sè stesso prima che in qualsiasi altro luogo.

E’ assolutamente possibile trovare un proprio equilibrio e conciliare lavoro, tempo libero, risparmio e sapersi godere la vita. Certo, non sempre è facile ma sono le sfide più impegnative che alla fine danno più gusto alle vittorie.

Il passato non deve penalizzarci ma servirci da lezione. Del passato dobbiamo tenere con noi ciò che ci è servito e che ha prodotto buoni risultati e disfarci rapidamente di ciò che è invece ormai inutile, dannoso o superato.

Occorre porsi obiettivi nuovi e ambiziosi, qualcosa che ci possa far sognare e spingerci ad esprimere le nostre migliori qualità.

Giancarlo “Johnny” Nacinelli, il mio primo mentore nel mondo della formazione, diceva spesso che: “Si può trovare equilibrio in due modi, come una sedia o come una bicicletta. La sedia sta in piedi se è ferma, la bicicletta solo se è in movimento! ”

Ho pochi dubbi sul fatto che occorra entrare nel nuovo decennio con slancio, entusiasmo e … in bicicletta!!!

Occorrono flessibilità, entusiasmo, idee nuove e funzionali.

Occorre investire su sè stessi, sulla propria formazione e preparazione.

In sostanza, occorre investire sul proprio futuroin un mondo che è cambiato e continua a cambiare di fronte ai nostri occhi.

Il mondo è pieno di opportunità, oggi più che mai, e aspetta soltanto gente di buona volontà e dotata di iniziativa e ardimento che sia pronta per coglierle.

Da parte mia, ce la metterò tutta nel cercare da un lato di guidare con l’esempio e dall’altro di potertiaiutare e stimolare attraverso il mio lavoro.

Tira fuori la tua bicicletta, togli la polvere, gonfia le gomme, ingrassa la catena e … inizia a pedalare verso il nuovo decennio!

Può fare un pò freddo al momento, ma anche questo passerà e la meta è assai stimolante.

BUON ANNO 2011 e … BUONA PEDALATA !!!

Roberto Pesce

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