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In breve, i punti salienti del dibattito dei candidati Repubblicani del 16 gennaio 2012 nella Carolina del Sud

Creato il 17 gennaio 2012 da Wally26

In breve, i punti salienti del dibattito dei candidati Repubblicani del 16 gennaio 2012 nella Carolina del SudIeri sera Fox News ha trasmesso in diretta dalla Carolina del Sud uno degli ultimi confronti pre-elettorali all’interno del Grand Old Party (GOP) che consentiranno all’elettorato Repubblicano di scegliere il candidato sfidante del presidente in carica Barak Obama.  Vediamo in breve come e’ andata:

ROMNEY: LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Mitt Romney (foto), ex governatore del Massachusetts favorito alle presidenziali del prossimo novembre, viene spesso incalzato anche dagli sfidanti Repubblicani su un tema caro alla sinistra americana (e anche italiana: Susanna Camusso sindacalista della CGIL mosse la stessa critica a Montezemolo) : e’ un “businessman” molto ricco e forse si butta in politica per farsi gli affari suoi ancora meglio. Ovvero:  solo chi avrebbe un conto in banca non esorbitante sarebbe in grado di fare politica nell’interesse generale, essendo la ricchezza un sintomo certo di immoralita’… Romney ha piu’ volte rassicurato sia Gingrich che il governatore del Texas Rick Perry, che insisteva su questo punto, che il prossimo aprile, mese dedicato alla dichiarazione dei redditi, rendera’ nota la sua: “Perry said that Romney should turn over the returns “so the people of this country can see how you made your money. I think that’s a fair thing.” Nel corso del dibattito Romney ha poi  spiegato con la consueta calma, pragmaticita’, chiarezza e buon senso che lo contraddistingono il suo programma politico e la sua posizione su riforma sanitaria (che vorrebbe alla maniera canadese), immigrazione (no al Dream Act e amnistie di qualunque tipo per i clandestini per rispetto della legge e degli immigrati regolari), politica estera (“non si discute con i Talebani”) etc.

GINGRICH: OBAMA, IL “FOOD STAMP PRESIDENT”  video

Newt Gingrich, che aveva chiamato Obama “il presidente dei buoni pasto”, “the food stamp president” per sottolineare la sua politica assistenzialista nei confronti della comunita’ afroamericana, ha ribadito il concetto con fermezza accusandolo di non avere fatto nulla per rimettere in moto l’economia e spronare la comunita’ afroamericana a credere in se stessa e investire in se stessa, bensi’ l’avrebbe umiliata tirando in ballo il tema della discriminazione razziale che giustificherebbe ulteriori tutele statali come, appunto, i buoni pasto emessi dallo stato: “African American community should “demand pay checks and not be satisfied with food stamps.”, cioe’ la comunita’ afroamericana dovrebbe chiedere al governo di creare posti di lavoro anziche’ dare loro buoni pasto.

PAUL: METTIAMO FIORI NEI CANNONI  video

Ron Paul si e’ guadagnato un coro di fischi per essersi espresso da pacifista idealista riguardo l’impegno militare degli Stati Uniti in Pakistan, Afghanistan e Iraq: “We endlessly bomb these other countries and then we wonder why they get upset with us?“. Si e’ detto contrario al concetto di “guerra preventiva” : “This idea that we can’t debate foreign policy and that all we have to do is start another war, I mean.. it’s war mongering,” Paul said. “This country doesn’t need another war, we need to quit the ones we’re in, we need to save the money and bring our troops home.” Ha deplorato lo sperpero di denaro in Iraq per costruire basi americane, sottolineando la necessita’ di adottare modi soft e compassionevoli anche verso quei paesi che rappresentano una minaccia. Romney, Gingrich e Perry hanno decisamente dissentito: chi rappresenta una minaccia va messo in condizione di non nuocere.

PERRY:  LA TURCHIA FUORI DALLA NATO?  video

Rick Perry rimanendo in tema di politica estera ha tirato in ballo la Turchia e i suoi ultimi spiacevoli scivoloni (repressione della liberta’ di stampa – ci e’ passato anche il premio Nobel per la letteratura Pamuk – continuo diniego delle responsabililta’ del genocidio armeno, appoggio incondizionato alla Palestina e aiuto alle flottiglie dirette a Gaza, forte opposizione a Israele, l’appoggio a Gheddafi, i rapporti sempre tesi con Cipro, la scarsa tutela delle minoranze religiose, in particolare di quella cristiana – ricordiamo l’omicidio di Don Santoro -  etc.) arrivando a considerare se questa debba o meno continuare ad essere annoverata nel novero degli alleati o essere addirittura espulsa dalla NATO: “Perry, meanwhile, took a strong tone on Turkey, calling it a “country that is being ruled by what many would perceive to be Islamic terrorists” and saying that “the U.S. should zero out foreign policy to one of the United States’ most significant allies in the region for moving away from the U.S. in recent years.” Perry suggerisce di tagliare i fondi alle nazioni che dimostrano di non gradire piu’ l’ alleanza con gli USA. La risposta piccata della Turchia non si e’ fatta attendere.

SANTORUM: ABROGARE  IL “NO CHILD LEFT BEHIND”

Santorum, candidato di origini italiane poco amato dalla comunita’ LGBT americana per le sue forti affermazioni a difesa del matrimonio e delle unioni eterosessuali, incalzato da Ron Paul sul controverso atto governativo voluto da George W. Bush  detto “No Child Left Behind“, che anch’egli firmo’, ha fatto ammenda dichiarando che lo abrogherebbe immediatamente per escludere l’intervento statale nell’educazione primaria e secondaria. Si tratta di una legge del 2001 che stabilisce un alto standard qualitativo e quantitativo nazionale per le scuole statali atto a garantire agli studenti il raggiungimento dello stesso livello di alfabetizzazione in lettura, scrittura e matematica da verificarsi tramite un test standardizzato in base alla cui buona riuscita lo stato eroga fondi alle suddette scuole. Tale sistema si e’ rivelato pero’ fallimentare per la formazione degli studenti poiche’ gli insegnati al fine di spingere i ragazzi al raggiungimento del punteggio previsto dallo stato nelle materie “core”,  non solo hanno impoverito il curriculum lasciando fuori materie come ad esempio le lingue straniere, la storia, l’arte e la musica ma nell’ambito stesso delle materie principali si sono limitati troppo spesso a insegnare il minimo necessario al conseguimento di un buon punteggio per far si che anche gli studenti meno capaci potessero suoerare i test e la scuole potesse ottenere i fondi statli. Questo a discapito degli studenti capaci. Oggi le statistiche parlano di un tasso di abbandono scolastico elevatissimo fra gli afro-americani e i latino-americani, alla faccia del “No Child Left Behind”…


Filed under: Politica Americana

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