Il consiglio nazionale di transizione del Burkina Faso ha approvato con 75 voti favorevoli, dieci contrari e tre astensioni il nuovo codice elettorale in vista delle elezioni di ottobre.
Le nuove norme impediscono ai sostenitori del deposto presidente Blaise Compaoré di candidarsi nella prossima tornata elettorale.
Secondo quanto riporta la stampa locale, il nodo del dibattito è stata appunto la portata di questa clausola, considerato che anche vari esponenti della nuova maggioranza hanno ricoperto incarichi durante i 27 anni di governo di Compaoré, terminati lo scorso ottobre.
La formula scelta esclude dunque tutti coloro che abbiano “appoggiato un cambiamento anticostituzionale, che colpisce i principii dell’alternanza democratica, in particolare il principio della limitazione del numero dei mandati presidenziali”. Proprio quest’ultima riforma, voluta da Compaoré, aveva dato vita alle manifestazioni di piazza con cui si era concluso il suo regime.
Manifestazioni erano state annunciate sia dal partito dell’ex presidente, il Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp) sia da gruppi favorevoli alla riforma.
Durante le votazioni la sicurezza – soprattutto intorno alla sede del consiglio transitorio – è stata rafforzata: nelle ore precedenti il Cdp aveva denunciato l’arresto di vari suoi esponenti, tra cui tre ex ministri. Non si sono registrati, però, disordini importanti.
Gli oppositori della nuova legge ne contestano la validità sostenendo che sia contraria al principio dell’inclusione, alla base della Carta della transizione burkinabé.
Sarà comunque il consiglio costituzionale a stabilire se la norma così come è stata varata può entrare in vigore.
Se così sarà, allo stesso consiglio costituzionale spetterà la decisione finale sulle singole candidature.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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